Social: educare alle potenzialità e ai rischi del web
I social sono ad oggi il mezzo di comunicazione più diffuso ma l’utilizzo che se ne fa può generare molteplici effetti.
Il potere del social network è quello di amplificare all’ennesima potenza qualsiasi tipo di fenomeno, facendolo entrare nel vortice dei click e trasformandolo in tendenza.
Ognuno di noi possiede almeno un dispositivo dotato di connessione ad internet e controlla più o meno frequentemente le notizie che velocemente scorrono sulle diverse home page.
La ricondivisione a catena può avere effetti positivi e negativi in base alla valenza del messaggio che si sta trasmettendo. Ogni contenuto ha sempre l’obiettivo di ottenere like, ma allo stesso tempo ha anche il potere di condizionare chi lo osserva.
Così, come fino a un decennio fa le tendenze erano influenzate dagli spot pubblicitari, oggi l’esercito di influencer (termine coniato non a caso) si espone mostrando stralci della propria vita reale.
Ma quanto c’è di reale in quello che si mostra non è dato saperlo. Sicuramente dei modelli estetici, comportamentali, relazionali vengono lanciati in rete spesso senza contestualizzare determinati commenti e informazioni.
Ognuno si sente libero di dire la propria criticando e anche insultando, con commenti violenti, i contenuti non graditi quando basterebbe semplicemente non seguire più determinate pagine o profili.
Invece questo tipo di atteggiamento può generare fenomeni specifici, come il cyberbullismo o revenge porn per citarne alcuni, ed avere gravi effetti e conseguenze sulla vita delle persone, talvolta irreversibili.
Il mondo dei social resta sempre specchio del mondo reale e anche nei commenti ai post si respira un clima poco inclusivo e discriminatorio
Ma qualcosa sta cambiando e forse anche grazie al particolare periodo storico che stiamo attraversando e che ha reso i social, in alcuni casi, l’unica possibilità di incontro tra le persone.
Il movimento che sta invadendo le piattaforme web negli ultimi tempi porta ad un’importante inversione di rotta.
Il potenziale comunicativo dei social è stato canalizzato anche in campagne di sensibilizzazione, incontri di informazione su temi più vari connessi al benessere, condivisione di contatti e pratiche utili per gestire momenti critici.
Molte influencer hanno iniziato a pubblicare stralci di storie sempre più aderenti alla realtà, senza alimentare il divario tra le vite dei follower e le proprie, rese perfette da filtri ed effetti omologanti, che servono a produrre esclusivamente una percezione distorta delle cose.
Si sono mostrate spesso senza trucco, hanno iniziato ad affrontare questioni delicate come l’acne per gli adolescenti, la cellulite, le rughe.
Ma anche aspetti connessi alla propria vita relazionale e psicologica. Molti personaggi famosi hanno dichiarato di aver sofferto di depressione, di baby blues post gravidanza. Molti blogger hanno fatto coming out. Hanno denunciato abusi.
Tutto ciò non annulla il vissuto di inadeguatezza, ma riduce il senso di rifiuto verso aspetti della propria esistenza che si riscoprono comuni a molte persone e permette di aprire un confronto, di sentirsi meno soli in situazioni che sono più diffuse di quanto immaginiamo.
Le app che ci accompagnano ogni giorno nei nostri percorsi di vita possono diventare un’importante strumento di cambiamento. In che modo?
Educando all’utilizzo dei social; lavorando sul rispetto delle esistenze altrui, sullo sviluppo di un pensiero critico che permetta di selezionare le fake news da quelle attendibili, sulla sensibilizzazione ad un linguaggio corretto ed inclusivo che permetta di dire la propria senza offendere e discriminare.