LE EMOZIONI COME RISORSA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS: PRENDERSI CURA DEL PROPRIO BENESSERE PSICOLOGICO

di Pasquale Romeo

Il Coronavirus ci ha messo a dura prova, catapultandoci in una condizione di vita a cui non siamo abituati: un’emergenza fisica, sociale e anche psicologica. Il nostro sistema nervoso autonomo è entrato in uno stato di allarme costante e ci vuole proteggere. Le reazioni psicofisiche che si possono sperimentare possono essere diverse come paura, rabbia, angoscia, impotenza. Si tratta di emozioni normali che vengono sperimentate in risposta ad eventi critici.

Ogni emozione svolge una funzione specifica e non esistono emozioni che non sono utili. Tutte accompagnano la vita dell’essere umano.

Alcuni esempi concreti:

1) La paura ci protegge dai pericoli.
2) La rabbia ci motiva per raggiungere i nostri scopi se diventa grinta.
3) La tristezza ci consente di elaborare una perdita e ci avvicina a quello di cui abbiamo bisogno.
4) Il disgusto ci permette di evitare, ad esempio, i cibi dannosi.

Le emozioni sono risposte complesse ad eventi di particolare rilevanza per la persona, caratterizzate da specifici vissuti soggettivi e da un’articolata reazione biologica. Le emozioni informano che qualcosa è cambiato e che dobbiamo adattarci a quel cambiamento (Fosha, Siegel, Solomon, 2009).

Il cambiamento implica crescita e coraggio, ma può risultare complesso da gestire e può generare diverse emozioni come stress, tristezza, rabbia e ansia perché temiamo di non riuscire a controllarlo.

L’ansia, ad esempio, è una naturale risposta psicofisica dell’organismo. L’ansia non è patologica ed è transitoria. L’ansia ci informa che sta accadendo qualcosa di importante nella nostra vita e tutti i suoi segnali vanno compresi, accolti e ascoltati perché più cerchiamo di combatterla più l’ansia si trasforma in un ostacolo.

L’ansia, al contrario della paura, si scatena anche di fronte a una minaccia ipotetica. Esse sono generate da una zona primordiale del nostro cervello, l’amigdala, che genera risposte rapide.

Quindi, come gestire le mie emozioni e lo stress in questo periodo?

1) Riconoscere l’emozione. Accoglierla e darle un tempo e uno spazio definiti.


2) Pensare che qualsiasi emozione accumuna tutti gli esseri umani e non è illimitata. Una volta che nasce, fa il suo corso naturale e si esaurisce.


3) Condividere le tue emozioni con le persone a te care per ricevere vicinanza e conforto.


4) Trattati con amore e rispetto, per non danneggiare la tua autostima. Ad esempio, ripetiti 3 frasi positive per darti la carica giusta.

5) Nutri la tua mente con la creatività (lettura, scrittura, disegno, arte, sport etc.). Chiediti: “Quali sono le mie passioni? I miei punti di forza? Le mie risorse?” La mente si nutre di ciò che le diamo. Dalle le giuste attenzioni e ti ricompenserà come meriti.


6) Usa la “scrittura espressiva” di Pennebaker. Prendi carta e penna scrivi per 20 minuti, per 4 giorni consecutivi. L’argomento deve essere personale e significativo. Non importa se ci sono errori, una volta finito puoi anche distruggere il contenuto, ma non devi rileggerlo.


7) Tecnica dello STOP di Goldstein: S (fermati e chiudi gli occhi se puoi), T (tranquillizzati, respira concentrandoti sull’aria che entra ed esce), O (osserva, ascolta come ti senti, nel corpo della mente), P (percepisci, ascolta i rumori intorno a te senza giudicare).


8) Usare la respirazione diaframmatica: inspira l’aria per 4 secondi gonfiando l’addome, trattienila per 7 ed espira per 8 secondi. In questo modo il tuo livello di stress ed ansia si riducono gradualmente.


9) Evitare le strategie di coping negative (il coping è l’insieme di strategie per fronteggiare i problemi). Se ci sentiamo tristi bisogna evitare di bere alcolici, isolarsi, privarsi del sonno o mangiare troppo.


10) Camminare aiuta a rilasciare sostanze chimiche del cervello che abbassano i livelli di cortisolo nel sangue, responsabile dello stress.


11) Organizza il tuo tempo. Fai una lista delle cose da fare dando precedenza agli impegni più importanti.


12) Aiutare gli altri: con le piccole azioni quotidiane si diventa più resilienti, più forti. Ad esempio, domandati: “come posso rendermi utile? Quale contributo posso dare ora?” Questo favorisce anche l’aumento dell’autoefficacia, cioè la fiducia di mettere in atto un comportamento prestabilito. Basta poco.

Se ciò non bastasse contatta uno Psicologo, un professionista della salute che si prende cura del tuo benessere. Chiedere aiuto, è un atto di amore.


Prenditi cura di Te!

Bibliografia
Diane, M., Horowitz, J. (2019). Stress. Trasformare la pressione in energia positiva. Guida pratica. Editore Demetra.
Fosha, D., Siegel, D. J., & Solomon, M. F. (Eds.). (2009). The healing power of emotion: Affective neuroscience, development & clinical practice. W. W. Norton & Company.
Hanson, R., Hanson, F. (2019). La forza della resilienza. Giunti editore.