IL POTERE SEDUTTIVO DI INTERNET
Perchè è necessaria un’educazione digitale
di Loredana Luise
Il tema della sicurezza di ragazzi e adolescenti che navigano in rete è un tema estremamente delicato e complesso che torna purtroppo spesso alla ribalta ogni qualvolta viene diffusa qualche notizia di cronaca legata al cattivo uso che i minori fanno, in molte casi, delle nuove tecnologie e di internet in particolare.
Il termine “DIGITALE” viene usato spesso come sinonimo di tecnologia, di strumenti informatici (Internet, smartphone, tablet, Pc), in realtà digitale oggi è un termine che identifica un ambiente al cui interno si sviluppano, si creano e si mantengono delle relazioni. Questo è un nodo fondamentale del rapporto minori internet che, per necessità cronologica, ricercano al di fuori della famiglia stimoli e opportunità di confronto, facendo diventare la socializzazione il motore primario della loro vita. Quindi:
DIGITALE E’ UN LUOGO DI RELAZIONE
Spesso incontro genitori che manifestano preoccupazione rispetto al rapporto dei loro figli con il digitale, al punto di vietarne totalmente l’accesso; altri invece attribuiscono sufficiente fiducia ai figli e alla loro capacità di esplorare questo “nuovo” mondo lasciandoli da soli a gestirne l’utilizzo; altri ancora che consapevoli dei rischi e dei mille pericoli cercano di informarsi e di seguire le molte indicazioni che provengono da diverse fonti di informazione ma il dubbio che assale la maggior parte di loro è capire quale sia il giusto atteggiamento da un punto di vista educativo nei confronti del rapporto digitale e minori.
Innanzitutto mi preme sottolineare che il web non va assolutamente demonizzato.
LA TECNOLOGIA NON E’ POSITIVA O NEGATIVA in assoluto ma dipende da tanti fattori tra cui il MODO e il CONTESTO IN CUI LA SI UTILIZZA, e dai FATTORI DI PERSONALITA’ dei suoi fruitori ecc.
Le opportunità fornite dall’uso di internet in termini di sviluppo cerebrale, personale e di apprendimenti in genere, sono documentate in diverse ricerche. Le App di apprendimento sono strumenti utilissimi non solo per l’acquisizione di nuovi contenuti ma anche di stimolazione e consolidamento. Alcuni studi hanno evidenziato ad esempio che i tanto demonizzati videogiochi sono in grado di stimolare abilità cognitive importanti e utili allo sviluppo cerebrale. Ad esempio in uno studio pubblicato sulla rivista Nature è stato evidenziato che dopo soli dieci giorni di gioco a “Medal of Honor”, i soggetti testati mostravano un drastico aumento dell’attenzione visiva e della memoria (Green &Bavelier, 2003).
Le nuove tecnologie, come qualsiasi altra spinta cognitiva esterna, rappresentano inoltre anche per noi adulti una vera e propria fonte di attivazione della plasticità neuronale. Si parla molto oggi in neuroscienze di quanto sia importante stimolare il nostro cervello attraverso attività diversificate e inconsuete, in modo da salvaguardarsi dalla precoce degenerazione dei neuroni stessi e delle loro connessioni: in questo senso internet rappresenta anche per noi adulti un continuo esercizio di plasticità che ci salvaguardia dall’invecchiamento cerebrale precoce.
Un altro aspetto importante da tenere in considerazione, rispetto alla relazione tra digitale e crescita, e’ quello non trascurabile dello sviluppo della personalitàche passa, per necessità cronologica, anche dal sempre maggiore bisogno di confronto con i pari. Nel 2022 i pari corrispondo anche al web e alle relazioni che vi si instaurano al suo interno, sia che siano noti, sconosciuti, vicini o lontani. Le piattaforme Social inoltre, offrono la possibilità di creare diversi sé possibili e se queste occasioni vengono utilizzate correttamente possono attivare un processo di arricchimento personale molto importante. Mentire in rete su chi si è realmente è facilissimo così come lo è la possibilità di costruirsi identità fasulle. A questo punto a livello di costruzione della personalità il rischio qual è con gli adolescenti?
Probabilmente il rischio più grande è che alla fine i ragazzi non sappiano chi siano veramente e chi vogliano realmente diventare. Mi è capitato d’incontrare ragazzi con un numero indefinito di profili Instagram nei quali si presentavano con età diverse, identità sessuali definite o indefinite alla ricerca di capire quale immagine di loro potesse compiacere maggiormente il loro ego e il loro smodato bisogno di riconoscimento altrui. Il profilo che riceve più approvazioni solitamente è quello in cui si riconoscono temporaneamente ma che verrà presto sostituito da una nuova sperimentazione di sé possibile in tempi brevi.
Altro aspetto da non sottovalutare è che il cervello dei bambini e degli adolescenti è funzionalmente e strutturalmente diverso da quello degli adulti. Le aree frontali del cervello, che nell’adulto governano le funzioni esecutive e i processi decisionali, completano la loro maturazione solo dopo i 20 anni. Queste aree sono deputate al ruolo di mediazione tra la spinta emotiva e la risposta comportamentale e da questo si spiega l’impulsività che caratterizza i bambini e gli adolescenti e la loro difficoltà a pianificare e progettare razionalmente. Tradotto in termini pratici vuol dire che riuscire a controllare l’impulsività della risposta, e pensare alle conseguenze del loro comportamento, è un’abilità che non si sviluppa completamente prima dei 20 anni.
Quindi quando i ragazzi chattano, navigano o si scambiano opinioni all’interno dei “forum virtuali” o durante le sessioni di gioco online sono impulsivi quanto lo eravamo noi nei cortili o per strada alla loro età, con l’aggravante di essere in internet con un bacino d’utenza più ampio e lo spettro di molteplici pericoli virtuali che potrebbero divenire emotivamente reali. Ragazzi che si insultano durante le sessioni di gioco, che maltrattano pubblicamente gli altri sono frutto di questa scarsa capacità di autocontrollo che li governa e dell’errata percezione di anonimato assoluto e assenza di regole.
Quando un genitore mi dice che si fida ciecamente del proprio figlio perché è assolutamente responsabile, io gli rammento sempre che purtroppo il suo cervello non è ancora pronto a essere sempre così infallibile e re
DA DOVE ARRIVA IL POTERE SEDUTTIVO DELLA TECNOLOGIA?
La seduzione arriva sopratutto dalla novità di stimoli che vengono percepiti dal rapporto con questo nuovo mondo esterno, poi dalla “trasgressione” nel frequentare stili di comunicazione così lontani da quelli degli adulti che sono capaci di regalare vere e proprie esperienze di emancipazione generazionale.
ESSERE FINALMENTE CIO’ CHE SI VUOLE LONTANO DAL MONDO DEGLI ADULTI con un linguaggio tutto nuovo che arriva dal loro mondo, nel quale entrano sempre di più alla ricerca di sentirsi soggetti unici, omologati ma unici. Il digitale quindi risponde a una necessità primaria che è tipica degli adolescenti e preadolescenti e li seduci con continui segni di approvazione e di contatto.
MA QUALI SONO I RISCHI CONCRETI?
Oltre alla ovvia visualizzazione di contenuti non idonei alla loro età con conseguente turbamento o morbosità di ricerca continua, i pericoli legati a un uso in autonomia e inappropriato dei diversi device tecnologici sono molti. Dalla dipendenza da Internet, al Cyberbullismo, all’adescamento online, alla pedopornografia e così via, l’elenco è lungo ed infinito. E’ sufficiente sfruttare il potere informativo e divulgativo di internet per imbattersi in centinaia di articoli descrittivi o di siti dedicati alla prevenzione. Tra tutti ricordo i siti della Polizia Postale, di Generazioni Connesse, o di Save the Children nei quali si possono trovare dettagliate descrizioni di ciò che può capitae con un uso inadeguato di internet da parte dei minori. Appare sempre più evidente quindi che non si tratti solo di un tema di DIGITALIZZAZIONE ma di iniziare a far capire a tutti i genitori quanto sia importante una vera e propria EDUCAZIONE DIGITALE.
COME SE LI ACCOMPAGNASSIMO SULLE STRISCE PEDONALI
Come scrive Shapiro nel suo libo, “Il metodo per crescere i bambini in un mondo digitale”, se pensiamo a quando educhiamo i nostri figli ad attraversare la strada sulle strisce pedonali, li accompagniamo, lo facciamo assieme a loro centinaia di volte, fino a lasciarli andare da soli solo dopo che ci siamo assicurati che lo sappiano fare veramente. Dovremmo avere lo stesso atteggiamento quando li accompagniamo nella navigazione in internet. Anche se il rischio non è così tangibile come un’auto che sfreccia a tutta velocità sulle strisce pedonali, dobbiamo renderci conto che l’accompagnamento è l’unico mezzo per permettergli di fruire dei contenuti multimediali senza necessariamente farsi del male. Giochiamo con loro, scorriamo i social insieme, soffermiamoci sul considerare gli aspetti che ci appaiono strani e di difficile comprensione. Cerchiamo di cogliere l’aspetto divertente e costruttivo così come quello più rischioso e lontano dal loro mondo di evoluzioni e bisognoso di conoscenze continue.
Dopo un po’ dovranno andare da soli, ma con un bagaglio di competenze maggiori e con la certezza che gli adulti sapranno cosa fare qualora qualcosa possa andare storto.
IL GAP GENERAZIONALE ESISTE SOLO DA UN PUNTO DI VISTA DELLA MANUALITA’
All’apparenza i giovani d’oggi sembrano molto più esperti e pratici di noi, e probabilmente da un punto di vista manuale e delle procedure lo sono, ma per quanto concerne i contenuti e il funzionamento di internet i “nativi digitali” sono neofiti assoluti che navigano per tentativi, ritrovandosi spesso dove non dovrebbero stare. Per la generazione dei genitori considerati come “immigrati digitali” la sfida dovrebbe derivare proprio dal cogliere l’occasione di esplorare il mondo di internet assieme ai propri figli, sfruttando la duplice opportunità di continuare ad apprendere cose nuove insieme tutelandoli dai rischi ed entrando in sintonia emotiva con loro.
Ultimo appunto importante:
Internet ha un potere persuasivo e seduttivo non solo per i ragazzi ma anche per chi è già adulto e cerca attraverso diversi strumenti un appagamento o un riconoscimento che probabilmente non ha ancora raggiunto. Quindi “attenzione” a non farsi distrarre da questo mondo incantato ed enorme che non ha apparentemente confini e regole perchè anche da grandi ci si può perdere facilmente. Impariamo con i nostri figli a non sottostare a questo richiamo tanto invitante.
Bibliografia
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Lancini M. Cirillo L. Figli di Internet Erickson Ed. 2022
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Salvadori I. L’ adescamento di minori. Il contrasto al child-grooming tra incriminazione di atti preparatori ed esigenze di garanzia, Giappichelli Ed. 2018
Shapito J. Il metodo per crescere i bambini in un mondo digitale Newton Compton Ed. 2019
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www.generazioniconnesse.it/site/it/home-page
https://www.fondazionecarolina.org/2021/carolina/la-legge-71-17/
www.cuoreparole.org www.azzurro.it
https://www.poliziadistato.it/statics/48/brochure_web_amico
www.adolescienza.it/osservatorio
https://www.consumatori.it/guida-tiktok/
https://www.ospedalebambinogesu.it/tecnologia-e-minori-i-social-network-96704/
https://www.educazionedigitale.it/
https://www.genitorigeek.it/le-5-migliori-app-per-il-controllo-parentale/
http://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/internet/tutela-dei-pi%c3%b9-piccoli