La valutazione della condizione di disabilità per l’assegnazione dei benefici previsti dalla L. 68/99. Alcune considerazioni
di Francesca Dicè
La “68/99” è la legge dell’ordinamento italiano che regola il collocamento mirato ed ha lo scopo di agevolare l’integrazione delle persone con disabilità sul mondo del lavoro (Pronello, 2020; Bottà & Seta, 2021; Babetto, 2021). Essa si occupa di tre grandi categorie di lavoratori: invalidi civili, invalidi del lavoro, invalidi di guerra e per servizio (Pronello, 2020; Bottà & Seta, 2021; Babetto, 2021; Babetto, 2021).
La valutazione legata all’assegnazione dei benefici da essa previsti è ad opera delle Commissioni Medico Legali previste dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale; in esse, nello specifico, vi è l’importante apporto dell’Operatore Sociale Esperto Ratione Materiae, ruolo che può assunto da uno psicologo o un assistente sociale (Pronello, 2020; Bottà & Seta, 2021; Babetto, 2021). La commissione ha il compito di valutare le risorse che la persona con disabilità può mettere al servizio del suo operato all’interno del contesto lavorativo, approfondendo il suo potenziale occupazionale e le sue possibilità di utilizzare costruttivamente le misure e le opportunità messe a loro disposizione (Pronello, 2020; Bottà & Seta, 2021; Babetto, 2021).
Il criterio sottostante l’applicazione della legge 68/99 riguarda principalmente il concetto che la persona con disabilità è un cittadino che ha diritti e doveri pari a tutti gli altri (Pronello, 2020; Bottà & Seta, 2021; Babetto, 2021). Ha dunque il diritto di lavorare in considerazione sì delle sue difficoltà (siano esse fisiche, cognitive o psichiche, e più o meno invalidanti) ma anche delle sue preferenze, della sua formazione, delle sue competenze e delle sue potenzialità di crescita professionale (Pronello, 2020; Bottà & Seta, 2021; Babetto, 2021).
Nonostante tali aspetti normativi, talvolta risulta ancora molto complicato, nel la maggioranza dei casi, accedere al mondo del lavoro (Pronello, 2020; Bottà & Seta, 2021; Babetto, 2021); le persone infatti incontrano contenti che non riescono sempre a gestire le loro necessità, la loro collocazione e il loro inserimento, così come anche luoghi in cui non è sempre possibile rimuovere completamente le barriere (Pronello, 2020; Bottà & Seta, 2021; Babetto, 2021).
L’applicazione completa e generalizzata della legge 68/99, dunque, richiederebbe una rivoluzione culturale che determini importanti ricadute sull’intero sistema lavorativo (Pronello, 2020; Bottà & Seta, 2021; Babetto, 2021).
Tale rivoluzione credo inizi proprio dal lavoro di valutazione delle risorse delle persone con disabilità operato all’interno delle Commissioni Medico Legali; definirle con precisione ed attenzione, infatti, potrà aiutarle a trovare un contesto lavorativo specificamente adatto a loro, in cui potranno sentirsi completamente accolte e sostenute, e che potranno contribuire attivamente a rendere ancora più inclusivo ed adeguato (Pronello, 2020; Bottà & Seta, 2021; Babetto, 2021). Se fatto con passione e competenza, il lavoro di valutazione può essere l’inizio di un efficiente percorso volto a promuovere l’integrazione di tutte le persone e ridurre ogni tipo di discriminazione, nel mondo del lavoro ed in ogni contesto sociale (Pronello, 2020; Bottà & Seta, 2021; Babetto, 2021).
Bibliografia
Babetto A. (2021). Inserimento lavorativo disabili: il problema è davvero la Legge 68/99? Retrieved from https://bit.ly/ 3BcL3BQ
Bottà M. & Seta E. (2021). Inclusione lavorativa disabili. Una proposta. Retrieved from https://bit.ly/3uFMyXW
Pronello M. (2020) L’ inclusione lavorativa delle persone disabili. Retrieved from https://bit.ly/3Jm600g