Perché non riesco a fare richieste? Alcuni consigli pratici
Perchè non riesco a fare richieste? Alcuni consigli pratici
Quanti di voi si sentono in difficoltà a chiedere, ad esempio, un passaggio al proprio partner, ad un amico o ai propri familiari? L’incapacità di fare delle richieste, dalle più semplici alle più complesse, è da sempre il tallone d’Achille mio e di molte persone che mi circondano.
Anche nella stanza di terapia, esplorare la possibilità di fare richieste chiare e semplici all’altro risulta spaventosa e inimmaginabile! Gli scenari anticipati sono catastrofici e terrifici. Alla mia domanda <<Qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere, chiedendo a Carlo di darti un passaggio?>>, queste sono solo alcune delle risposte più gettonate:
<<Se Carlo mi dice di no allora mi sento umiliata>>; <<Se chiedo a Carlo un passaggio penserà che non posso cavarmela da sola>>; <<Penserà di me che sono debole e vulnerabile>>; <<Non ho il diritto di chiederlo perché non mi merito niente>>; <<Se Carlo mi dice no, mi sentirei rifiutata da lui>>.
Spesso ciò che accade in queste circostanze, è che la nostra richiesta racchiude in sé una molteplicità di domande silenti riguardo il nostro valore e/o il bene che l’altro ci vuole. La semplice richiesta di un passaggio cela, per chi non riesce ad avanzare richieste, una domanda molto più importante del tipo: che posto occupo nella tua vita?
Un ipotetico “no” diventa in questo modo la conferma che, evidentemente, non sono poi così importante, così amato, così meritevole. In realtà fare richieste è un diritto e una libertà che va protetta a tutti i costi. È un mio diritto chiedere, ed è diritto dell’altro dire di no. Allora cosa posso fare per rendere quel “no” meno rischioso?
- Avere ben chiaro l’obiettivo della richiesta. Distacca la tua richiesta da interrogativi inespressi. Qual è il tuo reale obiettivo? Se è quello di ottenere un passaggio, allora Carlo potrebbe dire di no ad un passaggio, non alla tua persona! Se invece vuoi sapere che posto occupi nella vita di Carlo stai sbagliando domanda… potresti provarne una più chiara ed efficace, come “mi vuoi bene? Che posto occupo nella tua vita?”. Solo una domanda coerente con il mio obiettivo, permette di non incorrere in disguidi comunicativi.
- Assicurati di essere ascoltato. Sei sicuro che il tuo interlocutore possa prestarti attenzione in quel momento? Evita di fare richieste in momenti in cui è visibilmente impegnato o emotivamente molto attivato, ad esempio se è arrabbiato o preoccupato.
- Vai dritto al punto. Prova a porre una richiesta chiara e coincisa, ad esempio: “potresti darmi un passaggio?” è molto più efficace di “sai, non so come raggiungere casa…” e aspettarti che l’altro si proponga! Ricorda: è tuo dovere richiedere, non è dovere dell’altro interpretare.
- Se hai difficoltà a fare richieste chiare, esplicitalo. Rendere esplicita la propria difficoltà aiuta l’altro a capire il tuo stato emotivo, attivando una maggiore empatia ed ascolto. Prova a cominciare la frase con: “sai, mi sento in colpa/in difficoltà a chiedertelo, ma…”
- Ascolta l’altro. Ora che hai posto la tua richiesta, ascolta attivamente l’altro senza giungere ad interpretazioni o conclusioni affrettate! Il suo “no” può evidenziare dei bisogni che sono per lui altrettanto importanti quanto i tuoi! Il fatto che in quel momento non voglia darti un passaggio, potrebbe celare delle ragioni che vanno ben aldilà dell’affetto che prova per te!
- Mostra apprezzamento se l’altro accoglie la richiesta, o cerca un compromesso accettabile per entrambi. Ricorda che il tuo obiettivo è richiedere un passaggio, non avere una prova d’amore! Puoi quindi provare a chiedere di accompagnarti più vicino alla tua meta, in un posto che sia più comodo anche all’altro.