Immagine di sè e social media

Il mondo degli adolescenti cambia ad una velocità inimmaginabile.
E le nuove domande che ci piacerebbe porre dovrebbero tenere conto di come evolvono i social media e come evolve il rapporto, la relazione degli adolescenti con questi ultimi.
Partiamo ricordando innanzi tutto che, L’adolescenza è una fase della pubertà, caratterizzata dall’emergere di nuove sensazioni, percezioni e questioni complesse legate alla vita.
Il corpo cambia in modo così repentino e spesso disarmonico, da far perdere la sicurezza che si aveva negli anni precedenti.
La sessualità fa capolino producendo non solo curiosità e piacere, ma anche ansie, timori e sensi di colpa;
Le emozioni si fanno tumultuose (anche sotto la spinta degli ormoni) e sembrano in alcuni momenti in netta contrapposizione con la razionalità.
Essendo a conoscenza di questo, quindi, se per molti adolescenti stare in rete, scambiarsi contenuti e messaggi, può essere un elemento di apertura al mondo, di fuoriuscita dall’isolamento con la possibilità di scoprire interessi e condividerli, per altri può rappresentare una sfida che crea ansia:
sui social gli adolescenti si rappresentano, e la loro identità in formazione è sottoposta, istantaneamente, all’approvazione o al rifiuto di un pubblico potenzialmente smisurato.
Possiamo notare che, Gli adolescenti di oggi presentano alcuni vantaggi fisici, mentali e politici rispetto ai loro predecessori. Hanno una maturazione sessuale, una socializzazione e una crescita mentale più precoci.
E questo anche perché, L’ abbassamento d’età dell’ingresso nel consumo , si applica anche ai social media con cui sappiamo appunto che loro interagiscono in continuazione.
In sostanza, ai dodici-quindicenni ci si riferisce come se fossero ventenni, e ai bambini di 5-10 anni come se fossero già alle medie. Con un messaggio identico per tutti. Sii bell*, vestiti bene, informati su quel che serve per essere alla moda,  , per quanto riguarda le bambine viene detto di curarsi la pelle, i capelli ecc, e questi messaggi spesso vengono veicolati dai cosidetti influencer.

 GLI INFLUENCER

Chi sono gli influencer?
Sono Personaggi di successo, popolari nei social network e in generale molto seguiti, che sono in grado di influire sui comportamenti e sulle scelte di un determinato pubblico.
Il fenomeno degli influencer su internet, in particolare su piattaforme come Instagram, YouTube e TikTok, ha acquisito una notevole rilevanza nella vita di molti adolescenti. Mentre alcuni di questi creatori di contenuti forniscono consigli utili e positivi, altri possono veicolare informazioni errate o dannose, specialmente quando si tratta di tematiche scientifiche o comportamentali.
Spesso, gli influencer si presentano come modelli di vita ideali, offrendo consigli su diete, stili di vita, attività fisica e persino questioni scientifiche .
Il problema sorge quando tali consigli non sono basati su evidenze scientifiche solide o sono distorti per aumentare la spettacolarità del contenuto.
Questo fenomeno può portare a una serie di problemi. In primo luogo, gli adolescenti potrebbero adottare comportamenti dannosi per la salute fisica e mentale sulla base di consigli non verificati. Ad esempio, diete estreme, routine di allenamento pericolose o pratiche di autostima irrealistiche , che possono essere promosse senza alcuna base scientifica, contribuendo a disturbi alimentari, ansia e depressione.
La responsabilità degli influencer è fondamentale in questo contesto.
Essi dovrebbero essere consapevoli del loro impatto sulla vita dei loro seguaci e adottare pratiche etiche nella divulgazione di informazioni.
Inoltre, è essenziale educare gli adolescenti sul discernimento critico e la capacità di valutare la validità delle fonti online.
Il problema dei consigli non sempre giusti degli influencer rappresenta una sfida significativa per gli adolescenti.
Riuscire ad educare sia gli influencer che il pubblico giovane sulla necessità di basare le informazioni su fonti verificate scientificamente è fondamentale per mitigare gli effetti dannosi di consigli distorti o non verificati.
Un altro aspetto da portare alla nostra attenzione, e che non è trascurabile, è la mancanza di un efficace controllo sull’età nei social media, che  è diventata una preoccupazione sempre più evidente nella nostra società.
Nonostante i requisiti di età stabiliti dalle piattaforme, numerosi utenti, in particolare i più giovani, trovano modi per aggirare tali restrizioni. Questo fenomeno solleva serie preoccupazioni riguardo alla protezione dei minori online.
L’accesso precoce ai social media può esporre gli adolescenti a contenuti inappropriati, bullismo online e pressioni sociali nocive. Inoltre, la mancanza di un controllo effettivo sull’età può compromettere la privacy e la sicurezza degli utenti più giovani, che potrebbero non avere ancora la maturità necessaria per gestire le dinamiche complesse della vita online.
Spesso, la ricerca di approvazione e appartenenza online può tradursi in un’ipercurazione dell’immagine personale, selezionando accuratamente i momenti da condividere,  e applicando filtri digitali per conformarsi a ideali di bellezza effimeri.
Questa pratica, sebbene possa inizialmente procurare gratificazione attraverso likes e commenti positivi, può altresì alimentare insicurezze e ansie, creando una discrepanza tra l’immagine proiettata online e la realtà quotidiana.
In ambito psicologico, questo fenomeno può essere analizzato attraverso il concetto di “autoregolazione sociale”, dove gli adolescenti cercano di adeguare il proprio comportamento per ottenere approvazione e accettazione dagli altri membri della comunità online.
Questo processo può influenzare l’autostima e la percezione del proprio valore, poiché la validazione esterna diventa un indicatore cruciale di successo e accettazione.
Affrontare la questione richiede un approccio che comprenda sia l’educazione digitale che il sostegno psicologico.
Incentivare la consapevolezza delle dinamiche di autopercezione online, promuovere la diversità e incoraggiare una sana autostima indipendente dalla validazione esterna sono passi fondamentali per aiutare gli adolescenti a sviluppare una relazione più equilibrata e autentica con la propria immagine digitale e, di conseguenza, con se stessi.

Bibliografia: Belotti E., Dalla parte delle bambine, Feltrinelli, 2013