QUANDO L’ANSIA DIVENTA UN DISTURBO

Caratteristiche dell’ansia patologica: come distinguere ciò che è funzionale da ciò che non lo è.

L’ansia rientra tra le normali risposte di ogni essere umano vivo, sano e reattivo. Per questo motivo, tutti gli esseri umani hanno provato e continuano a sperimentare anche questa emozione nella lista infinita di emozioni e sentimenti che si possono sentire durante la propria vita. Sicuramente, può non essere piacevole, ma è importante coglierla poichè ci segnala che stiamo vivendo un’esperienza molto importante e significativa per noi. Dunque, va correttamente interpretata e gestita.

QUANDO DIVENTA ANSIA PATOLOGICA?

Quando si supera una soglia di ansia ottimale e si crea un circolo vizioso per cui più si è in ansia, più si teme l’ansia e più si attiva la risposta di attacco o fuga. In questo modo il meccanismo naturale di difesa va in corto circuito e l’ansia diventa cronica e disabilitante. Non ci si riesce più a rilassare, ci si sente tesi e irritabili, senza concentrazione, stanchi, con un sonno disturbato, rimuginio. Più ci si sente così, più si ha paura di sentirsi così. Questo corto circuito può portare ad un’escalation di ansia tale da arrivare a veri e propri attacchi di panico. Dunque, i sintomi dell’ansia diventano: troppo duraturi, troppo intensi, pervasivi, difficili da controllare, interferenti con il funzionamento quotidiano e la qualità di vita. Quando subentra un’ansia così pervasiva, spesso si cerca di proteggersi da essa attraverso comportamenti che, tuttavia, a lungo termine, ne alimentano il circolo vizioso. Questi comportamenti disfunzionali possono essere suddivisi in tre categorie:

  • Comportamenti di evitamento: evitare situazioni o eventi che possono attivare il circolo dell’ansia; procrastinare o lasciare che altri facciano le cose per noi;
  • Comportamenti di controllo: essere perfezionisti per essere sicuri di non sbagliare e non esporsi a giudizi negativi; cercare rassicurazioni; programmare in maniera eccessiva;
  • Comportamenti di protezione: portare con sè ansiolitici o cellulare per proteggersi; farsi accompagnare; isolarsi; assumere droghe.

Tutto ciò non consente di sviluppare nuove abilità, ma dà l’illusione di essere più sereni e, nel tempo, mantengono e rinforzano i corti circuiti del disturbo.