Educare i propri figli: quale stile adottare?
La gioia provata alla nascita di un figlio porta i neo genitori a porsi un grosso interrogativo: come educare questo piccolo batuffolino? quale stile educativo adotteremo?
Il primo obiettivo per i genitori, oltre all’accudimento del neonato, è la creazione di un relazione fondata sulla fiducia, collaborazione e comprensione reciproca, in modo da fornire un ambiente sereno per lo sviluppo.
E’ necessario che entrambi i genitori adottino uno stesso atteggiamento educativo, che può assumere tre forme differenti:
1 Autoritario
Con questo stile, si educavano i figli fino alla fine degli anni 60. I genitori impongono delle regole, in cui le trasgressioni sono punite severamente. Crescere in un ambiente così rigido, impedisce al bambino di sperimentare e di apprendere sbagliando. I figli spesso subiscono le regole e non ne comprendono il valore. Tali bambini, anche da adulti, non riescono a sviluppare un proprio pensiero e tenderanno ad assecondare passivamente gli altri. Spesso il rapporto genitore-figlio è poco soddisfacente, per l’assenza di dialogo.
2.Lassista
Educare con lo stile lassista significa che i genitori non impartiscono regole e confini. Spesso si definiscono “amici dei loro figli”, ignorando il loro ruolo genitoriale. Anche in questo caso, un atteggiamento lassista crea confini e ruoli poco definiti. Questi bambini svilupperanno poca fiducia in se stessi, perché non potranno contare su una guida sicura. Spesso sperimentano un falso senso di onnipotenza che esercitano soprattutto nelle mura domestiche e che può portare a comportamenti antisociali.
3. Autorevole
È lo stile più consono allo sviluppo psicofisico del bambino. I genitori autorevoli sono in grado di fornire regole chiare e coerenti all’età. Spiegano il motivo di punizioni e divieti. Accettano negoziazioni e sono pronti a mettersi in discussione. I bambini crescono con una buona autostima e autonomia; sono rispettosi delle regole, ma non le seguono passivamente. Esse sono interiorizzate. I figli hanno un buon dialogo con i genitori, sviluppando maggiori e migliori competenze sociali.