Arte e Psicologia Contro la Violenza sulle Donne. Un progetto, un libro

di Claudia Corbari

Violenza sulle donne.

Una tematica di cui si parla moltissimo e che impegna i professionisti e la cittadinanza in una lotta sempre più presente nel nostro territorio.

Il 25 novembre è senza dubbio una giornata sentita da tutta la popolazione che si impegna in manifestazioni e convegni a sostegno della donna finalizzati a trattare questa tematica da molteplici punti di vista.

Ma allora perché parlare di una tematica così delicata attraverso l’arte? Perché Arte e Psicologia contro la Violenza sulle Donne? Come nasce questo progetto e la conseguente pubblicazione del libro?

 Prima di essere libro, Arte e Psicologia Contro la Violenza sulle Donne è un progetto che ha creato attorno a sé una vera e propria comunità.

Nel 2014 avviene quindi l’incontro tra me e Valentina Gueci, storico e critico d’arte, durante un percorso formativo come operatori antiviolenza. La nostra scelta è stata quella di fare incontrare le mie esper ienze sul campo in ambi to emergenziale anche in contesti violenti, all’estro e alle competenze artistiche di Valentina.

L’organizzazione di eventi quali: la mostra-evento “Artisti contro la violenza sulle donne” a Palazzo Cefalà nel 2015, quella a Palazzo Palagonia alla Gancia nel 2015 dal titolo “Artisti per la prevenzione ed il rispetto della donna” e la mostra collettiva polimaterica contro il femminicidio Artisti per Rosalia al Country Time Club nel 2017 ci hanno condotte a pensare alla possibilità di mettere nero su bianco i frutti dell’impegno dei 200 artisti che fino a quel momento avevano contribuito attraverso le loro opere a sensibilizzare la cittadinanza e ci avevano aiutate a parlare di violenza sulle donne attraverso il linguaggio dell’arte.

Nasce così “Arte e Psicologia contro la Violenza sulle Donne”. Un progetto finalizzato ad approfondire la tematica della violenza sulle donne e a sensibilizzare e coinvolgere la collettività attraverso l’organizzazione di eventi artistici e culturali durante i quali risulta pregnante l’ascolto attivo ed i l coinvolgimento personale di tutti i partecipanti.

Se da un lato l’artista può far emergere il proprio vissuto emotivo ed il messaggio sociale che desidera comunicare attraverso l’opera d’arte, dall’altro il fruitore può rivedersi in quell’opera ed avviare un processo introspettivo. Nell’ottica di un progetto finalizzato alla prevenzione della violenza sulle donne anche attraverso la sensibilizzazione d e l l a c o m u n i t à , s i è r i t e n u t o fondamentale fornire uno strumento facilmente consultabile da tutti.

Su queste basi nasce il libro “Arte e Psicologia contro la Violenza sulle Donne”. Il libro, scritto con un linguaggio molto semplice, si pone quale frutto di un progetto più ampio e quale strumento che consente ad ognuno di informarsi e conoscere le svariate forme di violenza e le dinamiche che possono caratterizzare le relazioni disfunzionali.

La presenza nel testo di poesie, fotografie ed immagini di opere d’arte, alcune delle quali create ad hoc per il progetto, consente di avviare proprio dall’arte il discorso psicologico sulla violenza sulle donne. Arte e Psicologia si muovono dunque insieme verso la direzione della possibilità del riscatto da p a r t e d e l l a d o n n a , n e l l ’ o t t i c a dell’individuazione delle risorse, individuali e contestuali, necessarie per reagire e chiedere aiuto.

La pubblicazione del testo ha consentito di avviare processi di sensibilizzazione all’interno delle scuole dal momento che esso è stato adottato e studiato dagli studenti ed ha consentito loro di avvicinarsi al mondo dell’arte e della psicologia avviando riflessioni di gruppo, ponendo domande ed approfondendo la tematica da entrambi gli aspetti nel corso di incontri tenuti all’interno delle scuole; incontri che hanno anche in qualche caso condotto alla realizzazione di murales sulla tematica all’interno di Istituti Scolastici.

I molteplici eventi organizzati nel territorio hanno consentito alle autrici e agli artisti di veicolare il messaggio contro la violenza sulle donne e ai fruitori del progetto di informarsi, individuare le svariate tipologie di violenza e le dinamiche relazionali sottostanti, di porre domande di natura psicologica e in taluni casi, di chiedere un supporto concreto mediante la presa in carico da parte di svariati professionisti.

Dagli incontri che hanno coinvolto un numero elevato di persone, quali, ad esempio, “Artisti per Rosalia” 2017 e 2018, a quelli più specifici ed effettuati in contesti più riservati, è stato possibile creare una vera e propria comunità di persone determinate a portare il loro contributo contro ogni forma di violenza sulla donna attraverso l’unione dei due linguaggi: l’arte e la psicologia.

Il filo conduttore di molte opere presenti nel testo “Arte e Psicologia contro la Violenza sulle Donne” è la violenza psicologica; tipologia di violenza che talvolta è meno considerata ma non per ques to meno impor tante e devastante di quella fisica.

Gli artisti la rappresentano attraverso i colori, gli abiti, gli spazi e i volti delle protagoniste delle loro opere riuscendo magistralmente a far arrivare al fruitore intense emozioni.

«La violenza psicologica, trasversale a tutte le altre, indica nello specifico una serie di atteggiamenti e comportamenti volti ad offendere, intimorire, e mortificare la vittima ed a ferirne profondamente l’autostima» (Bell e Naugle, 2008; Goodlin e Dunn, 2010 cit. in Salerno, 2010).

Essa può manifestarsi attraverso comportamenti che sono purtroppo molto diffusi ed avere conseguenze che la vittima porterà con sé a lungo, specialmente se reiterata nel tempo e da soggetti con i quali ha costruito un legame affettivo.

La v i o l e n z a p s i c o l o g i c a può manifestarsi mediante insulti verbali, svalutazioni, umiliazioni, ricatti e nell’incutere paura o terrore alla vittima che, colpevolizzata e denigrata privatamente, pubblicamente e talvolta dinanzi ai figli, sentirà attaccata la sua autostima. Questi comportamenti sono spesso accompagnati da attacchi alla femminilità e alla maternità della donna che, all’interno della relazione di coppia impediscono qualunque t i p o d i comunicazione con il partner e causano il completo isolamento della vittima, la quale non potrà più frequentare la propria famiglia d’origine ed avere relazioni interpersonali al di fuori della vita di coppia (Salerno, 2010).

Ciò nonostante, questa forma di violenza spesso non viene riconosciuta dalla donna come sufficiente per chiedere aiuto, ma sottovalutata e le segnalazioni alle autorità competenti o alle associazioni rimandate a dopo aver subito violenza fisica (Canu, 2008).

Conoscere in cosa consiste la violenza psicologica è importante in quanto permette alla vittima e alle persone a lei vicine di riconoscere tali comportamenti ed evitare di commettere l’errore di sottovalutare la situazione che sta vivendo e, quindi, le possibili conseguenze. Queste ultime s i traducono sovente nell’annientamento e nella dispercezione di sé, spesso accompagnati dal senso di colpa e di vergogna che la vittima esperisce.

In ambito clinico diviene importante aiutare la donna che ha scelto di iniziare un percorso di terapia ad acquisire consapevolezza sulla complessità e la circolarità della violenza di coppia, sulle caratteristiche di personalità di entrambi i partner e sull’incastro di coppia. Tutti aspetti che influiscono notevolmente nella costruzione e nel mantenimento della relazione violenta.

Bibliografia

Canu R. (2008). La violenza domestica contro le donne in Italia e nel contesto internazionale ed europeo. Cagliari: Davide Zedda Editore.

Corbari C., Gueci V. (2017). Arte e Psicologia contro la Violenza sulle Donne. Elpìs Editore.

Salerno A. (2010). Vivere insieme. Tendenze e trasformazioni della coppia moderna. Bologna: Il Mulino.