Aspettative e depressione, quale relazione?

Le aspettative sono “credenze riguardanti futuri stati di cose” e, in quanto tali, sono stime soggettive della possibilità che uno o più eventi si presentino, con la possibilità espressa tra gli estremi della certezza incrollabile e dell’impossibilità. Riguardano credenze che costruiscono scenari che riteniamo probabili e che utilizziamo come guida per agire nel mondo. In prospettiva sistemico relazionale, le aspettative hanno anche una qualità relazionale, in quanto si collocano tra soggettività e intersoggettività. Tali previsioni sono utili nel migliorare il senso di controllo sulla realtà circostante ma spesso possono trasformarsi in pretese che finiscono per aumentare delusione e insicurezza.

Secondo la visione sistemica relazionale, per Loriedo e Jedlowski(2011) vi sono diverse tipologie di aspettative: le aspettative confermate, che possono dare un senso di controllo sulla realtà; le aspettative autoconvalidanti, che per il solo fatto di essere state pronunciate fanno realizzare ciò che si è detto; le aspettative disattese, che generano frustrazione e delusione; le aspettative in conflitto, quando non ci si riesce a sottrarre alle aspettative altrui anche se non coincidono con le proprie; le aspettative interiorizzate, quando si perseguono interessi e idee che non ci appartengono; infine le aspettative segrete, che appartengono ad altri e arrivano all’individuo senza che siano mai state esplicitate.

Per Camillo Loriedo e Milena Jedlowski (2011) sembra esistere una correlazione tra aspettative disattese e depressione. Nello specifico tra aspettative totalizzanti e lo sviluppo di una condizione depressiva. Con aspettative totalizzanti si intende “convinzioni, proiettate nel futuro, caratterizzate da una previsione assoluta, che non ammette limitazioni ed eccezioni”. In tal senso, proprio perché totalizzanti, anche una delusione parziale determinerà un completo fallimento, facendo emergere il loro carattere depressogeno.

Le aspettative totalizzanti nelle relazioni depressive sono: aspettativa del successo totale, aspettativa dell’amore completo, aspettativa di non commettere mai errori, aspettativa di approvazione incondizionata, aspettativa di ottenere sempre una posizione dominante, aspettativa della comprensione assoluta.

Questa teoria articolata e complessa di Loriedo e Jedlowski, qui riportata in estrema sintesi, ha delle significative ricadute sull’intervento terapeutico in ottica sistemico relazionale. Infatti, per trattare tali aspettative, presenti principalmente nel contesto familiare dei pazienti depressi, il primo passo dell’intervento terapeutico è quello di ridimensionarle e relativizzarle, riducendo il loro valore assoluto e diminuire la loro importanza. In seguito, tali aspettative vanno sostituite con aspettative realistiche, così che sia possibile anche ridurre le pressioni intra-familiari reciproche. Obiettivo ultimo è “risvegliare” le aspettative personali, sopite da tempo, per aiutare i componenti della famiglia a scoprire le proprie aspettative nascoste e soffocate da quelle altrui.

Fonte:

Loriedo C. e Jedlowski M. (2011), Aspettative totalizzanti e relazioni familiari nella depressione. In Andolfi M, Loriedo C., Ugazio V., (a cura di) (2011), “Depressioni e Sistemi. Il peso della relazione.” Franco Angeli, Milano.