Effetto Dunning-Kruger: quando l’autovalutazione è illusoria

Effetto Dunning-Kruger: quando l'autovalutazione è illusoria

Nella vastità della psicologia umana, esistono molti fenomeni che influenzano il modo in cui percepiamo noi stessi e gli altri. Uno di questi, noto come l’effetto Dunning-Kruger, getta luce su un aspetto intrigante della mente umana: la nostra (in)capacità di valutare con precisione le nostre competenze.

Le rapine di Pittsburgh

L’effetto Dunning-Kruger prende il suo nome dai due psicologi David Dunning e Justin Kruger che pubblicarono il loro lavoro “Unskilled and Unaware of It: How Difficulties In Recognizing One’s Own Incompetence Lead to Inflated Self-Assessments” nel 1999. 

L’interesse per l’argomento nacque da un fatto di cronaca. Il 6 gennaio 1995 accadde che un 44enne di nome Wheeler McArthur commise due rapine in pieno giorno. L’uomo, però, mise in atto le rapine presso due banche di Pittsburg senza, però, nascondere il proprio volto. Chiaramente, fu catturato meno di un’ora dopo grazie alle telecamere di sorveglianza. McArthur, dopo essere stato arrestato, affermò di essersi cosparso il volto di succo di limone, convinto che questo lo rendesse invisibile alle telecamere. L’idea del succo di limone gli arrivò da alcuni amici.

Dopo aver sentito parlare di questo “trucco”, Mc Arthur decise di testarlo per conto suo: si versò del succo di limone sul viso e si scattò una foto per verificare se il suo volto sarebbe risultato invisibile. La foto effettivamente non mostrava il suo volto. Ciò, però, era dovuto al fatto che, con il limone negli occhi, non riuscì a inquadrarsi correttamente, finendo per puntare la fotocamera verso il soffitto.

Gli studi di Dunning e Kruger

Questo curioso episodio attirò l’attenzione di David Dunning, professore di psicologia sociale alla Cornell University, il quale rifletté sulla possibilità che l’incapacità di McArthur nel comprendere il proprio errore fosse un risultato della sua stessa mancanza di consapevolezza delle proprie limitazioni cognitive. Sarà proprio a partire da questo fatto che lo psicologo, insieme al suo allievo Justin Kruger, iniziò a mettere in atto vari esperimenti. Gli studi dei due psicologi consistevano nel somministrare ai partecipanti alcuni test di logica, grammatica e umorismo. I risultati mostrarono che coloro che ottennero punteggi inferiori tendevano a sovrastimare le proprie capacità, mentre coloro che ottennero punteggi superiori tendevano a sottovalutarle. Questo suggerisce che la carenza di competenza può portare ad una mancanza di consapevolezza dei propri limiti.

In cosa consiste l’effetto Dunning-Kruger?

Secondo la teoria di Dunning e Kruger derivante dagli esperimenti, questo fenomeno di sovrastima delle proprie conoscenze o abilità in un determinato campo si potrebbe spiegare facendo riferimento ad una serie di fattori psicologici sottostanti, i quali potrebbero influenzare il modo in cui percepiamo noi stessi e le nostre capacità. 

In primo luogo, citiamo il fatto che le persone incompetenti potrebbero non avere le competenze necessarie per riconoscere le proprie carenze rispetto ad individui più competenti. Coloro che mancano di conoscenze o saggezza per ottenere risultati migliori, infatti, spesso non sono consapevoli di questo fatto. Questa mancanza di consapevolezza potrebbe essere attribuita, oltre che ad una scarsa consapevolezza di sé, ad una carenza nelle capacità metacognitive, ovvero la capacità di valutare in modo accurato le proprie abilità, di giudicare le loro competenze e di riconoscere quando hanno bisogno di migliorare.

Inoltre, l’effetto Dunning-Kruger potrebbe essere esacerbato dalla mancanza di feedback accurati. Se le persone non ricevono feedback obiettivi sulle proprie prestazioni, possono continuare a sovrastimare le proprie abilità senza rendersi conto dei loro limiti.

Conclusioni sull’effetto Dunning-Kruger

In conclusione, l’effetto Dunning-Kruger offre un’affascinante prospettiva sulla complessità della mente umana e sulla nostra capacità di valutare con precisione le nostre abilità. Comprendere questo fenomeno può aiutarci a diventare individui più consapevoli e competenti, in grado di navigare con successo le sfide della vita quotidiana.

Per superare l’effetto Dunning-Kruger, è essenziale sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti. Ciò può essere raggiunto attraverso l’autovalutazione onesta, il ricevimento di feedback costruttivi e il perseguimento costante del miglioramento personale. Inoltre, è importante essere consapevoli dell’effetto Dunning-Kruger negli altri e di come possa influenzare il modo in cui interagiamo con loro.

Bibliografia

David Dunning, Kerri Johnson, Joyce Ehrlinger, Justin Kruger. (2003). American Psychological Society. 

Dunning, D. (2011). The Dunning–Kruger effect: On being ignorant of one’s own ignorance. In Advances in experimental social psychology (Vol. 44, pp. 247-296). Academic Press.

Gibbs S., Moore K., Steel G., McKinnon A., (2017), “The Dunning-Kruger Effect in a workplace computing setting”, Computers in Human Behavior, Vol. 72, p. 589-595

Kruger, J., & Dunning, D. (1999). Unskilled and unaware of it: how difficulties in recognizing one’s own incompetence lead to inflated self-assessments. Journal of personality and social psychology, 77(6), 1121.