Generazione dopo generazione: conflitti ed evoluzione

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Il passaggio da una generazione alla successiva è un percorso naturale che si sussegue nel tempo. Esso è, dunque, un processo antico in cui c’è un desiderio di svincolo dal passato per vivere meglio il presente e proiettarsi al futuro.

La discrepanza generazionale rende questo passaggio conflittuale, in cui ciascuna generazione non si rispecchia nell’altra.

Negli ultimi anni il conflitto tra le generazioni è molto più marcato rispetto ai secoli scorsi.
La motivazione fondamentale è che lo sviluppo repentino della tecnologia, insieme alla globalizzazione, ha reso, in effetti, le generazioni molto differenti tra di loro.

Innanzitutto, è cambiata la comunicazione: prima i genitori erano molto distanti dai loro figli, mentre, oggi, fortunatamente, si comunica e si parla in modo diretto e schietto di qualsiasi argomento. Non esistono più tabù familiari, ma tutto è più immediato e fluido.

Oggi si parla molto di Boomers, Millennials e Zoomers, per indicare le tre generazioni differenti dal dopoguerra ad oggi. Tali definizioni si sono diffuse rapidamente attraverso i social network e identificano rispettivamente gli anziani, gli adulti e i giovani.

La critica storica mossa dai giovani è certamente quella di essere ormai antiquati dal punto di vista.

Gli anziani non sono inclini ai cambiamenti e al progresso. Inoltre, la loro generazione è molto vincolata ancora ai pregiudizi e alle discriminazioni.
A questa accusa, si associa anche quella di aver abusato del pianeta, al punto di aver consegnato ai loro figli e nipoti un ambiente malato.

Ci troviamo di fronte, quindi, ad una situazione conflittuale molto accesa. Non c’è soltanto la recriminazione di un ancoraggio al passato, ma i giovani si sentono depauperati del loro futuro.

Da un lato troviamo i modelli genitoriali che vengono criticati per pecche e mancanze, ma dall’altro c’è la responsabilità di trovare il proprio posto nel mondo senza creare danni.