I BES dimenticati: i disturbi della coordinazione motoria (DCM)
di Roberto Ghiaccio
Ci sono BES e BES, anche se siamo tutti bes, ma che bes… e no, non è un errore di battitura tra maiuscole e minuscole, è per rispecchiare una tendenza, quasi perversa, a dividere Bes e bes. Tra questi bes c’è una categoria sottovalutata di disordini del neuro sviluppo, i disturbi della coordinazione motoria, bambini goffi, un po’ maldestri, che rispecchiano la sottovalutazione della motricità. Non è intenzione di questo scritto dipanare la questione dei bisogni educativi speciali, ombrello di tutela per condizioni e necessità eterogenee, a cui però fa da contro altare una gestione schizofrenica della valutazione e delle forme di personalizzazione, inconsapevoli ed innocenti sono i bambini disprassici e le loro famiglie, è intenzione di questo scritto far luce proprio sui DCM. Problemi nei neonati I ritardi nel raggiungere i normali traguardi dello sviluppo possono essere un segno precoce di DCD nei bambini piccoli. Ad esempio, il bambino potrebbe impiegare un po’ più del previsto per girarsi, sedersi, gattonare o camminare. Si potrebbe notare:
- mostra posizioni del corpo insolite (posture) durante il loro primo anno
- ha difficoltà a giocare con giocattoli che richiedono una buona coordinazione, come impilare mattoni
- ha qualche difficoltà ad imparare a mangiare con le posate.
Questi segni, tuttavia, potrebbero essere eterogenei ed altalenanti.
Problemi nei bambini più grandi
Man mano che il bambino cresce potrebbe sviluppare difficoltà fisiche più evidenti, oltre a problemi in altre aree.
Problemi di movimento e coordinazione
I problemi di movimento e di coordinazione sono i principali sintomi della DCD. I bambini possono avere difficoltà con:
- attività del parco giochi come saltare, saltare, correre e prendere o calciare u n pallone. Spesso evitano di partecipare a causa della loro mancanza di coordinamento e possono trovare difficile l’educazione fisica;
- salire e scendere le scale;
- scrivere, disegnare e usare le forbici: la loro calligrafia e i loro disegni possono apparire scarabocchiati e meno sviluppati rispetto ad altri bambini della loro età;
- vestirsi, allacciarsi i bottoni e allacciarsi i lacci delle scarpe;
- stando fermi: possono oscillare o muovere molto le braccia e le gambe.
Un bambino con DCD può apparire goffo in quanto può urtare oggetti, far cadere cose e cadere molto.
Ma questo di per sé non è necessariamente un segno di DCD, poiché molti bambini che sembrano goffi hanno in realtà tutte le normali capacità di movimento (motorie) per la loro età.
Alcuni bambini con DCD possono anche diventare meno in forma di altri bambini poiché le loro scarse prestazioni nello sport possono far sì che siano riluttanti a fare esercizio.
Ulteriori problemi
Oltre alle difficoltà legate al movimento e alla coordinazione, i bambini con DCD possono avere anche altri problemi come:
- difficoltà di concentrazione: possono avere una scarsa capacità di attenzione e avere difficoltà a concentrarsi su una cosa per più di pochi minuti;
- difficoltà a seguire le istruzioni e a copiare le informazioni – possono fare meglio a scuola in una situazione 1 a 1 che in un gruppo, quindi possono essere guidati durante il lavoro;
- essere poveri nell’organizzarsi e nel portare a termine le cose;
- essere lenti nell’acquisire nuove abilità – hanno bisogno di incoraggiamento e ripetizione per aiutarli a imparare;
- difficoltà a fare amicizia: possono evitare di prendere parte ai giochi di squadra e possono essere vittime di bullismo per essere “diversi” o goffi;
- problemi di comportamento – spesso derivanti dalla frustrazione di un bambino con i loro sintomi;
- bassa autostima.
Sebbene i bambini con DCD possano avere una scarsa coordinazione e alcuni problemi aggiuntivi, altri aspetti dello sviluppo – per esempio, pensare e parlare – di solito non sono influenzati.
Condizioni correlate
I bambini con DCD possono anche avere altre condizioni, come:
- disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) – un gruppo di sintomi comportamentali che includono disattenzione, iperattività e impulsività;
- dislessia: una difficoltà di apprendimento comune che colpisce principalmente il modo in cui le persone leggono e scrivono le parole;
- autismiI – una condizione che influenza l’interazione sociale, la comunicazione, gli interessi e il comportamento.
Alcuni bambini con DCD hanno difficoltà a coordinare i movimenti necessari per produrre un discorso chiaro. Il disturbo de La storia della condizione può essere fatta risalire agli inizi del 1900 in cui era conosciuta come Maladroitness Congenita e nel 1925 con alcuni medici e terapisti francesi che richiamarono l’attenzione sulla condizione la chiamarono “debolezza motoria” e fu principalmente osservata nei bambini. Fu solo nel 1937 che la disprassia divenne un po’ più nota grazie al dottor Samuel Orton, che fece anche studi sulla sua cugina più popolare, la dislessia. C’è stato un divario tra gli anni ’40 e ’60 fino a una serie di casi di studio negli anni ’60. Viene usato il termine goffaggine e nel 1972 il dottor Sasson Gubbay pubblica un libro intitolato “The Clumsy Child”. Solo negli anni ’80 in cui il termine disprassia è stato utilizzato per la prima volta.
Il disturbo dello sviluppo della coordinazione (DCD) è un disturbo neuromotorio che colpisce circa il 5-6% dei bambini in età scolare. [1] Per essere diagnosticato con precisione con DCD, un bambino deve dimostrare difficoltà di coordinazione motoria che interferiscono in modo significativo con le attività della vita quotidiana o il rendimento scolastico. [1] Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali 5a edizione (DSM-5), [2] i criteri diagnostici per DCD includono:
A. L’acquisizione e l’esecuzione delle capacità motorie coordinate è sostanzialmente al di sotto di quanto previsto data l’età cronologica dell’individuo e l’opportunità di apprendere e utilizzare le abilità. Le difficoltà si manifestano come goffaggine (p. es., far cadere o urtare oggetti) così come lentezza e imprecisione nell’esecuzione delle capacità motorie (p. es., afferrare un oggetto, usare forbici o posate, scrivere a mano, andare in bicicletta o partecipare a sport).
B. Il deficit delle capacità motorie nel Criterio A interferisce in modo significativo e persistente con le attività della vita quotidiana adeguate all’età cronologica (ad es. cura di sé e mantenimento di sé) e influisce sulla produttività scolastica/scolastica, sulle attività preprofessionali e professionali, sul tempo libero e sul gioco.
C. L’insorgenza dei sintomi è nel primo periodo di sviluppo.
D. I deficit delle capacità motorie non sono meglio spiegati da disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo) o compromissione della vista e non sono attribuibili a una condizione neurologica che influenza il movimento (ad esempio, paralisi cerebrale, distrofia muscolare, disturbi degenerativi).
La presentazione del DCD è spesso di natura eterogenea e spesso si verifica in concomitanza con altre condizioni, come il disturbo da deficit attenzione e iperattività (ADHD), il disturbo specifico del linguaggio (ora disturbi primari del linguaggio) e le difficoltà di apprendimento. [3] La diagnosi della DCD da parte di un medico richiede lo svolgimento di un colloquio e di una valutazione clinica, prendendo in considerazione la storia familiare e di nascita, nonché l’indagine relativa al raggiungimento da parte del bambino delle tappe fondamentali dello sviluppo. I fisioterapisti possono svolgere un ruolo importante nella diagnosi di DCD; in qualità di esperti di movimento, utilizzano strumenti di screening dello sviluppo appropriati per identificare i deficit nelle capacità motorie nella coordinazione e possono fare riferimento al medico per una valutazione completa.
Meccanismo di lesione/processo patologico
Esistono prove limitate relative all’eziologia della DCD. Si ipotizza che i bambini nati pretermine o con un peso alla nascita molto basso siano a maggior rischio di compromissione motoria, inclusa DCD, e nei bambini con DCD sono stati trovati volumi più piccoli di strutture neuroanatomiche, come il cervelletto e i gangli della base, suggerendo la possibilità di sviluppo ritardato di queste aree nel cervello. [4] Inoltre, gli studi di risonanza magnetica (MRI) hanno collegato i l lobo parietale e parti del lobo frontale come fattori eziologici che contribuiscono alla diagnosi di DCD. [5]
Presentazione clinica
La DCD può avere una presentazione eterogenea o variabile, ed è spesso difficile distinguere tra menomazioni primarie e secondarie associate a questa condizione. I bambini con DCD possono mostrare ritardi nel raggiungimento di traguardi motori grossolani e fini, come sedersi, camminare gattonando, salire le scale, scrivere a mano e vestirsi da soli (usando bottoni e cerniere), tuttavia, molti soddisfano i traguardi attesi in modo tempestivo. [2]
La presentazione clinica della DCD è ampia e comprende tutti e 4 i criteri elencati nel DSM-5. [2] I bambini con DCD possono essere descritti come scoordinati, goffi o goffi, dimostrando uno scarso controllo posturale; tipicamente si muovono più lentamente, con risposte ritardate ed esercitano uno sforzo maggiore per por tare a termine le attività quotidiane, scolastiche e motorie.[6] In generale, hanno difficoltà ad adattare i movimenti e ad adattarsi alle esigenze dell’ambiente e spesso presentano deficit nella funzione esecutiva, compresa la pianificazione motoria e l’imaging motorio. [6]
Di conseguenza, l’apprendimento di nuove abilità motorie può essere difficile per i bambini con DCD, che sembrano rimanere nelle fasi preliminari dell’apprendimento di nuovi compiti, con difficoltà nel trasferire e generalizzare le abilità in un nuovo contesto. [7] Come risultato di queste sfide, i bambini con DCD tendono ad essere meno attivi fisicamente e possono sperimentare un eccessivo aumento di peso a causa della ridotta partecipazione al movimento e all’esercizio fisico. [8]
Man mano che progrediscono verso l’adolescenza e l’età adulta, i bambini con DCD spesso sperimentano una diminuzione dell’autostima e gli studi hanno suggerito un aumento del rischio di esiti di cattiva salute mentale, tra cui depressione e ansia per le persone con diagnosi di DCD. [9]
Procedure diagnostiche
Sebbene il criterio DSM-5 descriva 4 caratteristiche richieste per una diagnosi accurata, una storia medica completa, un colloquio, questionari pertinenti, esame clinico e test motori sono tutti passaggi impor tanti per identificare un bambino con DCD, e si raccomanda che questa diagnosi non sia fornito fino all’età di 6 anni. [6] Nella maggior parte dei paesi, un medico deve diagnosticare DCD, tuttavia, i genitori, i professionisti dell’educazione e i fisioterapisti sono spesso i primi a riconoscere il comportamento motorio atipico e le abilità carenti a casa o nell’ambiente scolastico, dove diventa più evidente. [10] [6]
La diagnosi differenziale è una componente importante della valutazione medica, poiché devono essere esclusi disturbi neurologici associati a goffaggine e mancanza di coordinazione motoria, tra cui l’atassia di Friedreich, la paralisi cerebrale, le miopatie e le lesioni cerebrali traumatiche. [6] Appare dunque inevitabile che anche lo psicologo, si occupi, e torni ad occuparsi del movimento, inteso anche come pilastro dell’intersoggettività, attenzionando quei bisogni educativi speciali dimenticati, schiacciati alle volte da una logica accademica livellante, invalsante, ancorata a verticali apprendimenti, non cadendo in quel pericoloso errore di Cartesio.
Bibliografia
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