IL CARNEVALE E IL SUO SIGNIFICATO PSICOLOGICO

Tra pochi giorni è Carnevale, una ricorrenza annuale che coinvolge tutti, dai più grandi ai più piccoli. 

In questo articolo scopriremo il significato psicologico e simbolico dietro questa festività. Per comprendere meglio i fattori psicologici che entrano in gioco è utile ripercorrere le sue origini.

Il primo Carnevale si fa risalire al 3000 a.C. in Babilonia, dove servi e signori erano soliti scambiarsi i ruoli. Anche nell’antica Grecia e nell’antica Roma si organizzavano dei giorni di festeggiamento in cui le gerarchie venivano momentaneamente sospese. Inoltre, in tutti questi periodi era previsto indossare delle maschere. Proseguendo, nel Medioevo il Carnevale era conosciuto come “festa dei pazzi”. Erano giorni in cui le persone potevano permettersi di staccare la spina dalla loro quotidianità e dai loro doveri. 

Al giorno d’oggi, invece, la componente “liberatoria” viene un po’ meno in quanto la nostra società non è così rigida dal punto di vista gerarchico, ma rimane l’elemento della maschera e del travestimento.

La maschera può essere considerata non solo come un’evasione dalla routine quotidiana, ma anche come una proiezione di aspirazioni e sentimenti nascosti. 

Secondo Jung, ognuno di noi nasconde delle parti di sé che tende a rifiutare o che non sono socialmente ammissibili. Esse vengono chiamate parti ombra.

Il Carnevale, dunque, rappresenterebbe un modo condiviso, socialmente accettato e controllato per dar voce alle proprie parti nascoste attraverso l’uso di maschere e di travestimenti.

Attraverso una maschera di Carnevale ognuno può impersonificare i propri ideali ed esternare le proprie passioni. Le maschere possono anche svolgere un ruolo catartico importante. 

Ad esempio, le persone più timide possono sentirsi più sicure travestite da un personaggio che amano per poi traslare questo stato di benessere anche al di fuori di questa festività.

Da un punto di vista psicologico, la maschera rappresenta un filtro che l’uomo mette tra se stesso e gli altri. Essa gli permette di scegliere quali lati della propria personalità mostrare in base ai diversi contesti in cui si trova. In questo modo, la persona appare adatta alle differenti situazioni nella quali si trova inserito. 

Il problema insorge nel momento in cui le persone non sono più in grado di separarsi dalla propria maschera e confondono il proprio sé con ciò che mostrano all’esterno. Può capitare, infatti, che l’individuo costruisca una maschera del proprio sé ideale, identificandosi con ciò che vorrebbe essere e non più con ciò che è realmente. 

In conclusione, si può dire che il Carnevale e i suoi travestimenti sono uno spazio dedicato all’espressività, alla creatività e alla fantasia, che includono al suo interno numerosi significati psicologici.
BIBLIOGRAFIA

Jung, C. G., Trevi, M., & Vita, A. (1967). L’Io e l’inconscio. Boringhieri