Il ciclo della violenza domestica secondo L.E. Walker
La violenza domestica può interessare indistintamente sia gli uomini che le donne e può essere definita come il rovinoso vortice nel quale uno dei due partner viene inghiottito in una sistematica violenza continuativa e ciclica da parte dell’altro partner. Secondo Leonor Walker esiste un circolo della violenza costituito da fasi che si ripetono nel corso delle settimane e dei mesi e degli anni. L’andamento è ciclico ed è il seguente: Fase della tensione, 2) Fase attiva degli episodi di violenza, 3) Fase della contrizione amorosa.
Come tutte le relazioni anche quelle violente hanno un inizio definibile come ‘normale’ caratterizzato da momenti non connotati da violenza dove risultano predominanti momenti felici e di condivisione pacifica. La violenza si stabilisce per gradi in maniera non sempre eclatante, ma in modo subdolo, graduale e progressivo. La prima fase è quella della tensione: domina in questa fase la violenza psicologica attuata attraverso la svalutazione dell’altro, delle sue attività, delle caratteristiche caratteriali o fisiche, attraverso le richieste manipolatorie e il ricatto emotivo. La violenza non avviene ancora sul piano fisico ma ma sul piano del comportamento e del linguaggio non verbale (mimica, espressioni facciali, ridicolizzare, manipolare). In questa fase il partner comincia ad avvertire la tensione e l’escalation di richieste e si mostra solitamente accondiscendente con il conseguente rafforzamento del comportamento violento. Con il tempo i conflitti diventano sempre più frequenti e si assiste ad una vera e propria escalation della violenza. La seconda fase è quella dell’esplosione. Si può iniziare per gradi con ‘spintoni’ calci o schiaffi e pugni o lanciando oggetti fino ad usare armi arrivando all’uxoricidio o allo stupro coniugale (di solito utilizzato dall’uomo per affermare il proprio potere sulla partner). In questa fase il partner tenta di reagire o fuggire, ma è stato osservato che i tentativi di reazione divengono sempre più blandi poiché il partner violento non riesce a seguire il ragionamento e le cose possono solo peggiorare. Una volta che l’episodio di violenza si è concluso inizia l’ultima fase detta della contrizione amorosa, nella quelle inaspettatamente il partner mette in atto comportamenti di ‘riparazione e di scuse’ caratterizzati da un’alta valenza manipolatoria. Questa fase viene definita spesso anche della ‘Luna di Miele’ ed induce nella vittima uno shock ed un disorientamento che non la rendono lucida nella relazione. Spesso proprio a causa di questi comportamenti la vittima tende a giustificare l’aggressore e a difenderlo. Le speranze di un cambiamento tuttavia vengono ogni volta disilluse.