Il Coping: fronteggiare lo stress
Lo stress è una reazione naturale dell’organismo a stimoli che vengono percepiti come minacciosi, può essere causato da fattori interni o da fattori esterni, ed è utile all’organismo perché permette di adattarci ai cambiamenti. Le risposte allo stress coinvolgono reazioni fisiologiche, emotive, cognitive e comportamentali. Quando lo stress diventa eccessivo può causare alterazioni patogenetiche e la patologia diventare a sua volta un fattore di stress.
Ad oggi le ricerche moderne evidenziano che la relazione tra stress e salute è complessa e dipende da diversi fattori, tra cui la predisposizione genetica e l’esposizione a fattori ambientali.
Le persone non sono ugualmente vulnerabili allo stress e lo affrontano in modo diverso, questo può cambiare in base alle caratteristiche sia personali che sociali, ma anche dal modo in cui le persone interpretano e valutano gli eventi o le esperienze pregresse, le caratteristiche sociodemografiche e di personalità. Tutti questi fattori possono interagire tra loro in modo complesso.
Quando parliamo del modo in cui le persone fronteggiano situazioni stressanti o eventi traumatici, ci riferiamo al concetto di coping, questo termine deriva dal verbo inglese to cope e significa “far fronte”.
Negli anni sono state proposte svariate classificazioni delle strategie di coping, ma tra quelle più conosciute c’è la classificazione proposta da Lazarus e Folkman nel 1984.
Gli autori distinguono tra coping problem-focused (focalizzato sul problema) e coping emotion-focused (focalizzato sulle emozioni).
Il primo ha la funzione di rimuovere, evitare o ridurre il rischio di conseguenze dannose che potrebbero derivare da un evento stressante. Inoltre, il coping focalizzato sul problema trova espressione in due fattori denominate coping attivo e di pianificazione.
Il coping focalizzato sulle emozioni cerca di ridurre l’impatto delle reazioni emozionali negative attraverso varie risposte, ed è caratterizzato da quattro fattori, l’autocontrollo, la rivalutazione positiva, l’assunzione di responsabilità e il distanziamento.
Altri autori hanno fatto una distinzione tra l’approach o engagement coping (coping di approccio) e l’avoidance o disengagement coping (coping di evitamento).
Il primo comprende le strategie finalizzate a gestire il problema o centrate sulle emozioni negative ad esso collegate come, ad esempio, la ricerca di supporto sociale o la ristrutturazione cognitiva. Il secondo comprende le strategie finalizzate ad evitare il problema e le emozioni ad esso collegate, come, ad esempio, evitamento, distrazione o l’uso di sostanze.
Riferimenti Bibliografici
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