Il fenomeno Jeffrey Dahmer
La serie tv Dahmer ha debuttato un paio di settimane fa, diventando rapidamente una delle serie più popolari di Netflix e soprattutto arrivando ad essere un argomento molto dibattuto tra i giovani su Tik Tok.
Prima di entrare nel merito delle polemiche, raccontiamo per grandi linee la trama di questa miniserie composta da 10 episodi.
La storia ripercorre la vita di Jeffrey Dahmer, passato alla storia come Mostro di Milwaukee per aver ucciso brutalmente diverse persone tra il 1978 e il 1991. La serie, oltre a focalizzarsi sui vari omicidi compiuti da Dahmer, si sofferma anche sulla psicologia del personaggio, andando ad indagare le vicende di un’infanzia infelice e problematica che l’hanno portato dall’essere semplicemente Jeffrey, a trasformarsi in un mostro capace di uccidere e mangiare le sue vittime.
Questa descrizione del personaggio ha portato i telespettatori a guardare il killer con occhi diversi, questo è successo sia perché si è distratti dalla bravura dell’attore che ha intrepretato Dahmer con una interpretazione magistrale, sia perché si è descritta la dolorosa vita del protagonista che emerge in primo piano rispetto alla brutalità degli eventi accaduti.
Da parte della serie non c’è alcun tentativo di giustificazione, sia ben chiaro. Semmai si cerca di contestualizzare cotanta malvagità che, a questi livelli, risulta contro natura. Per farlo si dà voce anche alle vittime, passando dal loro punto di vista a quello del serial killer.
A conquistare quindi è il cortocircuito tra una storia agghiacciante, che definiresti di fantasia ma che invece non lo è. Diventando così una realtà ancora più terribile.
La serie è stata subissata da critiche da parte della comunità lgbtq+ e dai familiari delle vittime che hanno trovato traumatico assistere a un ritorno di interesse del pubblico nei confronti del serial killer cannibale.
Questo grande interesse del pubblico ha quindi trasformato Dahmer da serial Killer a personaggio da ricordare, diventando anche un costume di Halloween. Ed è proprio questo che non riusciamo a spiegarci, com’è possibile che persone capaci di atti così violenti e sconvolgenti diventino dei veri e propri personaggi famosi e, in ultimo, attirino così tanto la nostra attenzione?
Alla base di questo fascino così duraturo c’è anche il nostro desiderio, quasi una necessità, di trovare una spiegazione a ciò che ci appare come inconcepibile, mostruoso, disumano. Perché se per l’efferatezza, le mutilazioni, la ferocia si può trovare una spiegazione “logica” e psicologica allora ci fanno meno paura e possono essere previste e prevenute.