IL PENSIERO DI GRUPPO E LE SUE CONSEGUENZE

Cosa comporta prendere una decisione di gruppo? Lo psicologo Janis ha elaborato la teoria del pensiero di gruppo, analizzando alcuni eventi in cui si possono cogliere le conseguenze negative del pensiero di gruppo.

Ad esempio l’invasione della Baia dei Porci e il lancio del Challenger del 1986.

Nel 1961, il Presidente Kennedy e i suoi consiglieri cercarono di rovesciare il governo di Fidel Castro invadendo Cuba con 1400 cubani esiliati addestrati dalla CIA. La decisione di attaccare venne presa anche in seguito alla dichiarazione di appoggio da parte della guerriglia anti-castrista nascosta sulle montagne. Se, però, Kennedy e i suoi consiglieri avessero guardato una mappa del territorio cubano, si sarebbero accorti che le montagne dove si rifugiavano gli anti-castristi distavano 8 miglia dalla Baia dei Porci e che nel mezzo si estendeva una palude. Il risultato di questa invasione sono stati quasi 2000 prigionieri americani.

Il 29 Gennaio 1986, la NASA decise di procedere con il lancio del Challenger nonostante alcuni segnali di rischio. Alcuni ingegneri avevano avvertito che temperature rigide avrebbero prodotto dei guasti alla guarnizione posta tra le parti del razzo e che questo avrebbe portato all’esplosione della navetta spaziale. La mattina stabilita le temperature erano molto rigide, ma i vertici della NASA, pressati dall’opinione pubblica, decisero di proseguire comunque. 73 secondi dopo il lancio, il Challenger esplose e tutti i 7 membri a bordo morirono.

Partendo da questi due eventi, Janis elabora il concetto di pensiero di gruppo. Si tratta un processo di presa di decisione reso inefficace e fallace dal fatto che chi prende la decisione è più motivato a mantenere il consenso dell’opinione pubblica e dei suoi sostenitori piuttosto che di prendere la decisione giusta.

Perché il pensiero di gruppo si sviluppi, devono presentarsi degli antecedenti:

  1. alta coesione del gruppo (non sono accettati dissidenti)
  2. presenza di un leader direttivo, forte e carismatico
  3. presenza di una situazione stressante
Quando pianificò l’invasione della Baia dei Porci, il Presidente Kennedy potè contare su un gruppo di consiglieri compatto. Le informazioni critiche non vennero considerate e venne espresso consenso alle volontà di Kennedy.

Dall’analisi di altri eventi storici, Janis ha individuato 8 sintomi del pensiero di gruppo.

1. La presenza di un’ILLUSIONE DI INVULNERABILITÀ che porta il gruppo a pensare di aver preso sempre decisioni efficaci
2. Credere nella MORALITÀ INTRINSECA del gruppo che porta a dimenticarsi dei principi etici e morali socialmente condivisi.

Questi due sintomi portano il gruppo a sopravvalutarsi.

3. La presenza di un VISIONE STEREOTIPICA DEI GRUPPI ESTERNI che porta a considerare in modo negativo i gruppi diversi dal proprio.
4. Considerare le alternative rileggendole in funzione della decisione presa, cioè convincerci collettivamente che l’alternativa presa è la migliore

Questi due sintomi sono indicatori di ristrettezza mentale.

5. I membri del gruppo non vogliono romperne la coesione, perciò evitano di esporre pareri contrastanti alla decisione del gruppo.
6. Ai membri che hanno obiezioni viene spiegato che, o tornano ad essere in accordo con il gruppo oppure dovranno abbandonarlo
7. La presenza di un’ILLUSIONE DI UNANIMITÀ CONDIVISA in quanto possono esserci persone che non sono d’accordo con la decisione del gruppo ma nessuno osa dirlo. Questo fa percepire un’unanimità anche quando essa non c’è.
8. La presenza di un’AUTO-SORVEGLIANZA messa in atto da alcuni membri del gruppo. Se qualcuno porta una contro argomentazione verso la decisione presa, c’è qualcuno del gruppo che gli fa notare che sta sbagliando (il censore non è mai il leader, è qualcuno al pari di chi obietta).

Le conseguenze nefaste del pensiero di gruppo sono legate al fatto che c’è un esame incompleto delle alternative. Il gruppo non riesce a considerare tutte le alternative, perciò, di fronte ad una scelta, le persone non riescono a vedere i rischi.

Il risultato di questo processo è una presa di decisione deficitaria, unita all’alta probabilità che la decisione presa sia scorretta

Per concludere, esistono diversi modi per prevenire il pensiero di gruppo e le sue conseguenze. Tra queste evitare l’isolamento del gruppo, ridurre la pressione alla conformità, incoraggiare un atteggiamento mentale critico e favorire il dissenso. Ad esempio, potrebbe essere utile istituire la figura dell’avvocato del diavolo al fine di cercare alternative alla decisione principale.

BIBLIOGRAFIA

Meyers, D.G. (2013). Psicologia sociale. Milano: McGraw-Hill Education