IL TALENT MANAGEMENT NELLE ORGANIZZAZIONI

Il talent management è un concetto centrale nel contesto delle risorse umane, ma lo trattano con un focus prevalentemente operativo o strategico, trascurando così l’importanza degli aspetti psicologici che lo caratterizzano.

Dunque, la comprensione psicologica dei talenti e del loro sviluppo è fondamentale per implementare delle pratiche efficaci e sostenibili.

Non è facile definire il talento. E’ corretto individuare il talento come il “miglior cervello“? O forse è meglio identificarlo come la capacità delle persone di realizzare gli obiettivi a loro assegnati?

Il talento non si limita a un insieme di competenze tecniche o abilità specifiche.

In psicologia, il talento è visto come una combinazione di potenziale innato, motivazione, e capacità di apprendimento

Questo implica che, per gestire efficacemente i talenti, le organizzazioni devono andare oltre la semplice valutazione delle competenze attuali e considerare il potenziale di crescita e sviluppo degli individui.

La motivazione è un fattore chiave nella gestione del talento.

Secondo la teoria dell’autodeterminazione, le persone sono maggiormente motivate e performanti quando le loro esigenze psicologiche di autonomia, competenza e relazione sono soddisfatte.

Le organizzazioni che desiderano trattenere i migliori talenti devono creare un ambiente di lavoro che favorisca:

  1. autonomia, permettendo ai dipendenti di prendere decisioni e gestire le proprie responsabilità
  2. competenza, offrendo opportunità di formazione e sviluppo continua
  3. relazione, promuovendo un clima di collaborazione e supporto reciproco.
L’intelligenza emotiva è un altro aspetto cruciale del talent management.

Le persone con elevata intelligenza emotiva tendono a essere più consapevoli delle proprie emozioni e di quelle altrui, sono in grado di gestire meglio lo stress e di costruire relazioni interpersonali più forti.

Dunque, riconoscere e sviluppare l’intelligenza emotiva all’interno del proprio team può portare a una gestione dei talenti più efficace. Questi individui, infatti, sono spesso più resilienti, capaci di affrontare le sfide con calma e adattabilità e di influenzare positivamente il clima organizzativo.

Proseguendo, la cultura organizzativa ha un impatto significativo sulla gestione del talento. 

Una cultura aziendale che valorizza la diversità, l’inclusione e la crescita continua favorisce lo sviluppo dei talenti. Da un punto di vista psicologico, una cultura del genere sostiene il senso di appartenenza dei dipendenti e il loro impegno verso l’organizzazione.

Infine, il feedback è uno strumento essenziale nel talent management, ma deve essere gestito con attenzione.

Feedback costruttivo, orientato alla crescita e comunicato in modo empatico può motivare i dipendenti a migliorare le proprie performance e a sviluppare nuove competenze. Dal punto di vista psicologico, il feedback deve essere percepito come equo e utile, piuttosto che come un giudizio.

In conclusione, il talent management, visto attraverso una lente psicologica, si rivela molto più che una semplice questione di identificare e trattenere i migliori talenti. Si tratta di comprendere e coltivare il potenziale umano in tutte le sue dimensioni, valorizzando non solo le competenze tecniche, ma anche le qualità psicologiche e relazionali degli individui.

Le aziende che adottano un approccio psicologico al talent management possono creare ambienti di lavoro più motivanti, inclusivi e sostenibili, in cui i talenti possono davvero prosperare e contribuire al successo organizzativo a lungo termine.

BIBLIOGRAFIA

Gabrielli, G., & Profili, S. (2021). Organizzazione e gestione delle risorse umane. De Agostini Scuola SpA: Novara