Inside out: dentro e fuori un’emozione
Il viaggio attraverso le emozioni è molto ben rappresentato dal film di animazione Inside out.
L’emozione è un tipo particolare di esperienza soggettiva, determinato da una elevata attivazione fisiologica.
È uno stato che serve al corpo per affrontare al meglio lo stimolo ricevuto dall’ambiente circostante.
Il corpo infatti risponde con la contrazione dei muscoli scheletrici, l’aumento del battito cardiaco e della pressione, l’aumento della frequenza del respiro e il rilascio di sostanze ormonali.
Questo stato di attivazione risulta essere utile o dannoso in base al compito da svolgere.
In genere, uno stato di attivazione molto alto è utile nelle situazioni che richiedono un notevole dispendio di energia fisica.
Al contrario, esso può risultare deleterio soprattutto per i compiti che necessitano uno sforzo intellettuale.
Si pensi quindi, alla paura che permette la fuga in caso di pericolo e ad un esame a cui si rischia, invece, di fare scena muta.
I primi studi antropologici e psicologici sulle emozioni hanno evidenziato che esse sorgono in modo spontaneo, automatico e rapido.
Ekman identifica le emozioni umane di base, con paura, rabbia, disgusto, felicità e tristezza.
Esse si fondano su una immediata valutazione dello stimolo, senza alcun giudizio razionale.
Ognuna di esse è un andirivieni inside out, un’altalena tra contrazioni di muscoli facciali e attivazioni fisiologiche specifiche interne, che ne determinano così il riconoscimento.
Le emozioni infatti sono cross-culturali, attraversano cioè tutte le culture e sono anche riconosciute dai primati e dai neonati.
Grazie a questo intrecciarsi di emozioni, costruiamo nel corso degli anni, la nostra complessa personalità, l’immagine di noi stessi.
Non ci basta il ricorso ad una sola di essa, abbiamo, infatti bisogno di ciascuna per poter comprendere meglio noi stessi e gli altri, con i quali interagiamo quotidianamente e contribuiscono ad una migliore comprensione del mondo interno e esterno.