La famiglia del ventesimo secolo

I bambini hanno bisogno di contenimento emotivo

di Federica Cirino Pomicino

bambini contenimento emotivo

Oggi la famiglia appare un luogo con molte discrepanze e continue difficoltà.

I bambini per crescere sani hanno bisogno di cure materiali, certo, ma volendo parlare di un concetto più ampio e più strettamente psicologico, hanno un fondamentale bisogno di “contenimento emotivo” (Wilfred Bion).

Avere uno spazio protetto ed un limite al loro egocentrismo e alla loro aggressività è fondamentale.

Oggi sembra che tutto questo accada con grande difficoltà, che i genitori fatichino a mettere limiti e regole, forse perché troppo presi dalla loro vita. Spesso è più facile dire si ai figli, piuttosto che dover discutere o metterli in punizione.

A volte, nelle famiglie di oggi ci sono “piccoli dittatori” che comandano. Ma sentire di essere così potenti fa poi crollare questi bambini dinanzi alle frustrazioni che inevitabilmente la vita propone.

Molti bambini vivono inchiodati davanti a tv e videogiochi ed hanno in mano cellulari con libero accesso ad internet.  Vengono gettati nel mondo adulto senza protezione e senza spiegazioni. Nel ventesimo secolo ancora non è chiaro che con i bambini si deve parlare e che loro provano paure ed angosce proprio come noi adulti e che non bisogna avere paura di parlare di emozioni e di ciò che si prova.

La genitorialità

Molti genitori appaiono sprovveduti di quelle “capacità genitoriali” che crediamo dovrebbero essere scontate.

Il così detto “buon senso” sembra essere scomparso e molti genitori non si fidano più delle proprie capacità, del proprio istinto genitoriale senza dover per forza leggere un libro sull’argomento o chiedere consiglio a chiunque.

Madre e padre si trovano spesso a divergere sull’educazione dei figli e a sminuire l’autorità dell’altro.

Sappiamo tutti quanto l’autorità paterna sia funzionale alla crescita di un figlio all’interno di una famiglia. Ma oramai, molto spesso, l’autorità paterna, nel nostro secolo, appartiene più alle donne.

La madre “sufficientemente buona, ” come la definisce Winnicott, dovrebbe essere in grado di accudire il figlio e comprenderlo nei suoi bisogni materiali ed emotivi ma, quando cresce, dovrebbe avere anche la capacità di lasciarlo andare sostenendo la sua personalità.

I genitori diventano gli “oggetti buoni introiettati” (Melanie Klein) che rendono capace il figlio di affrontare poi la vita da solo.

Esistono madri ingombranti e castranti che non riescono a far svincolare da loro questi figli maschi.

Questo vale, in ogni modo per tutti i figli, maschi o femmine che siano. Infatti, il bisogno dei figli di autonomia e d’individuazione-separazione che avviene concretamente nell’età adolescenziale (Peter Blos), appare spesso ostacolato dai genitori che faticano a trovare “la giusta distanza” per lasciarli crescere.