La paura della relazione corporea nello spazio della cura


Le due madri, 1889 Giovanni Segantini

Le metodologie utilizzate per curare il mondo emozionale delle persone hanno, spesso, una sorta di grande paura della relazione corporea nello spazio della cura. Questo aspetto di paura del coinvolgimento erotizzato, del resto, fa parte di qualunque storia della cura. Come a tutti è ben noto, Freud, considerato giustamente fondamentale nella storia dei percorsi psicologici, cominciò a capire il ruolo della sessualità proprio attraverso le dinamiche di interazione con le pazienti. Di queste interazioni si spaventò, perché si rese perfettamente conto di tutte le implicazioni etiche che potevano far correre dei gravissimi rischi alla diffusione della sua metodologia.

Ci troviamo davanti ad una sorta di grande paura del ruolo della relazione corporea nello spazio della cura.

Questa preoccupazione, nella relazione terapeutica, é assolutamente lecita. Fermo restando questa paura, dobbiamo prendere in considerazione la possibilità che nella relazione terapeutica svolgano una funzione importantissima le fasi pregenitali. Assumendo questa visione, il corpo del terapeuta, sia esso maschio o femmina, è anche madre. Pregenitale quindi, non seduttiva, a cui tutti apparteniamo e a cui é possibile tornare proprio nel corso della relazione terapeutica.

Per poter realizzare tutto questo ed essere sicuri che non sia pericoloso e non porti ad abusi, con la metodologia Lacerva noi pensiamo che la maniera per non incorrere in rischi di seduzione sia innanzitutto la necessità di una formazione emotiva molto importante; una costante supervisione, cosicché anche la relazione duale non sia mai esclusivamente duale, perché lavorare con i corpi è qualcosa di estremamente complesso. Infine, è importante prediligere interventi più di tipo estensivo che intensivo. Negli interventi di tipo estensivo abbiamo tempi dilatati con interventi molto diluiti nel tempo, ciò rende molto più facile e governabile il transfert e il controtransfert corporeo pregenitale che sappiamo essere una dimensione molto complicata, ma importantissima.