La riabilitazione neuropsicologica: un lavoro d’equipe
Anna Emilia Napolitano, Referente per Dsa e Disabilità presso il Saint Louis College of Music
Articolo estratto dal numero speciale di PsicologinewsScientific dedicato ai trenta anni di neuropsicologia in Campania
Come eravamo. Questo il sottotitolo di questo breve contributo che vuole raccontare una lunga esperienza nell’ambito della riabilitazione neuropsicologica vissuta diversi anni fa in due importanti strutture riabilitative campane: La Clinica Bianchi a Portici (Na) e Villa delle Magnolie a Castelmorrone (Ce), marcandone anche l a n o t a nostalgica che emerge nel ricordarla e nel narrarla. In particolare, si parla di riabilitazione neuropsicologica in una fase pionieristica, almeno in Campania, e che come tale aveva le caratteristiche professionali e motivazionali di un’avventura che si stava intraprendendo. Quindi entusiasmo, consapevolezza e r e s p o n s a b i l i t à , v o l o n t à d i sperimentarla e diffonderla.
La Riabilitazione neuropsicologica prendeva corpo fin dalla presa in c a r i c o d e l p a z i e n t e c o l coinvolgimento di tutte le figure professionali che formavano l’equipe. L’aspetto corale del nostro intervento era, quindi, il leitmotiv di quell’approccio. La prima visita, effettuata dal prof. Dario Grossi, in presenza di tutti i professionisti f a c e n t i p a r e d e l p r o g e t t o , rappresentava il momento cruciale dal quale partire per programmare una serie di interventi, dalla valutazione psicologica all’intervento riabilitativo. La parola chiave è stata s e m p r e “ fl u i d i t à ” . F l u i d i t à dell’informazione, delle conoscenze, delle ipotesi, delle verifiche. Il tutto avveniva nel pieno rispetto delle singole competenze professionali. In particolare noi terapisti ci sentivamo “attori” e non meri esecutori di tecniche riabilitative scaturite da programmi di intervento codificati da altri. Dalla prima visita scaturivano le fasi successive: dalla diagnosi, alle ipotesi riabilitative, all’impostazione delle strategie, alle verifiche e alle eventuali riconsiderazioni del caso. Tutto questo, spesso, conduceva all’impostazione della fase più entusiasmante e coinvolgente, l’elaborazione di modelli scientifici e a p p r o c c i r i a b i l i t a t i v i c u i f a r riferimento nella pratica quotidiana. I l l i b r o è nato i n n a n z i t u t t o dall’intenzione di raccontare e di condividere parte di questo enorme lavoro svolto. Anche la sua stesura ha coinvolto tutti noi fin dalle prime fasi , sia per quanto r iguarda l’elaborazione teorica, applicativa e sperimentale sia relativamente alla realizzazione pratica del libro, con le i m m a n c a b i l i c o r r e z i o n i , l’impaginazione, il dialogo con l’editore.
Proprio vent’anni fa, sull’onda di quell’entusiasmo e di quel fermento culturale che stavamo vivendo, venne fondata da alcuni di noi l’A.I.T.Ri.Np. (Associazione Italiana Terapist i del la Riabi l i tazione Neuropsicologica), un’associazione che si prefiggeva di riunire coloro che operavano nel settore della riabilitazione neuropsicologica e che fin dall’inizio ha collaborato con il Gruppo di lavoro “Psicologia della Riabilitazione” degli Ordini degli P s i c o l o g i d e l l a C a m p a n i a , partecipando con un proprio convegno all’Itinerario in Psicologia della riabilitazione.