La tutela psicoeducativa dei minori profughi

La guerra in Ucraina, a cui stiamo assistendo, richiede una lettura a maglie larghe. Spesso i bambini e i ragazzi, che fuggono dalla guerra, arrivano in Italia privi dell’assistenza dei genitori o di chi ne fa le veci. Per questo motivo sono definiti minori stranieri non accompagnati (MSNA).

In realtà, per leggere il fenomeno nella sua complessità, occorre l’ analisi dei singoli fili e degli intrecci vari. Intrecci che richiedono di spostare l’attenzione dalla politologia alla psicologia; una psicologia che tutela, dal punto di vista psicoeducativo, i minori nei contesti scolastici.

L’ascolto attivo come forma di tutela psicoeducativa

La tutela psicoeducativa si sostanzia anche attraverso l”ascolto attivo”, un ascolto che dà senso e significato alle parole di chi parla; dove chi ascolta, riflette e non giudica. Sono tante le scuole che predispongono percorsi di accoglienza per minori stranieri. Alcune istituzioni scolastiche prevedono sia la presenza di mediatori culturali sia di psicologi. Questo lavoro sinergico è fondamentale per la buona riuscita del progetto di tutela psicoeducativa e accoglienza. Il mediatore culturale è in grado di conoscere la cultura e la lingua del paese di provenienza del minore. Lo psicologo è,invece, la figura più adatta a rinoscere i segni e i segnali evocatori di un possibile disagio che vive il minore. Lo scopo di questa alleanza è fare in modo che i minori profughi riescano ad apprendere e a “star bene” nei contesti scolastici, garantendo il loro benessere soggettivo. Il benessere soggettivo è da intendersi come la soddisfazione di vita e l’equilibrio tra le emozioni positive e quelle negative (Diener et al., 1999).

La tutela psicoeducativa dei minori profughi diventa l’obiettivo da raggiungere. Un obiettivo che richiede il rispetto per la cultura di appartenenza del minore. Ed è in questa prospettiva attenta alla tutela psicoeducativa e all’ascolto, che “abbracciamo” i minori profughi.

In conclusione non dimentichiamo mai che la cosa di cui hanno più bisogno gli esseri umani
è il l desiderio sconfinato di essere ascoltati (Eugenio Borgna, psichiatra).