
L’ansia generalizzata: conoscerla per affrontarla
Quando si ha un problema, è normale provare ansia o preoccuparsi fino a quando non si trovano delle soluzioni oppure si impara a conviverci, laddove è difficile risolvere. Ma l’ansia generalizzata è un’altra cosa. Ci si preoccupa delle cose minime per tanto, troppo tempo. La differenza, dunque, tra chi soffre di Disturbo d’Ansia Generalizzata e chi no sta nel fatto di preoccuparsi in modo efficace o patologico, eccessivo. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Nel DSM-5-TR (APA, 2022) quali sono i criteri diagnostici?
- Ansia e preoccupazioni eccessive che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi;
- L’individuo ha difficoltà a controllare la preoccupazione;
- L’ansia o la preoccupazione è associata a 3 o più dei seguenti sintomi: sentirsi irrequieti, agitati; sentirsi stanchi facilmente; difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria; irritabilità; tensione muscolare; disturbi del sonno.
- Causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti,
- Non è attribuibile agli effetti di sostanze o altre condizioni mediche;
- Non è meglio specificato da un altro disturbo mentale.
Le cause del disturbo d’ansia generalizzata possono essere variabili psicologiche, biologiche e ambientali in relazione tra loro che costituiscono anche dei fattori di rischio. Ad esempio, vivere esperienze traumatiche; essere stati esposti per lungo tempo a fattori di stressanti; soffrire di malattie croniche e invalidanti; avere la tendenza ad essere pessimisti, introversi, a favorire l’evitamento, ma anche il desiderio di avere tutto sotto controllo; avere in famiglia qualcuno che già ne soffre; vivere in un ambiente educativo che, anche se inconsapevolmente, sprona a considerare pericoloso il correre dei rischi e a temere troppo le responsabilità e gli errori, iperprotettivo e poco incoraggiante. Ovviamente questo non dà la certezza di sviluppare un disturbo d’ansia ma fa aumentare la vulnerabilità a svilupparlo.
Nel prossimo articolo porteremo l’attenzione alla natura dell’ansia e alle sue funzioni.