L’aumento delle richieste di consulenza psicologica durante la pandemia da COVID-19. Alcune considerazioni sul lavoro con i preadolescenti

di Francesca Dicè

da Psicologinews Scientific

L’aumento delle richieste di consulenza psicologica durante la pandemia da COVID-19. Alcune considerazioni sul lavoro con i preadolescenti

Come è ben noto, durante l’ultimo anno nella popolazione è stato rilevato un importante aumento della sintomatologia ansioso-depressiva, anche in soggetti solitamente non a rischio. La paura del contagio, le restrizioni volte al c o n t e n i m e n t o d e l l ’ i n f e z i o n e , l’avvicendarsi di molteplici disposizioni governative ha portato la maggior parte delle persone a sviluppare quella che è stata definita “Pandemic Fatigue”, ovvero la stanchezza da pandemia (Murphy, 2020).

Essa appare particolarmente complessa nei preadolescent i , fasci a d’et à generalmente caratterizzata da fisiologiche dinamiche conflittuali nel rapporto con i genitori e con il gruppo dei pari. I ragazzi fra gli 11 ed i 15 anni, infatti, già solitamente intenti a c o n f r o n t a r s i con l e complesse trasformazioni psicofisiche tipiche del loro momento evolutivo, stanno sviluppando sempre più di frequente comportamenti distruttivi o vissuti depressivi (Silva et al., 2020).

I genitori, naturalmente preoccupati e confusi, chiedono di frequente di essere sostenuti nella gestione di tali dinamiche, angosciati dalla possibilità che insorgano comportamenti distruttivi se non, addirittura, psicopatologici (Canzi et al., 2021). “Dottoressa!” ricordo una madre “Come faccio a tenerlo in casa? Significherebbe lasciarlo davanti ai videogiochi tutto il giorno!” “È diventato aggressivo, risponde sempre male!” Oppure: “Sta sviluppando dei sintomi ansiosi, non dorme la notte!”

Se la consulenza psicologica per questa fascia d’età è sempre difficile (poiché la tipica diffidenza del preadolescente è spesso di ostacolo all’innescarsi dell’alleanza terapeutica), in questo momento l’accesso al loro mondo interno si sta rivelando ancora più complessa (Rogora & Bizzarri, 2020). Il senso di frustrazione e di angoscia legato ai contenuti della pandemia, unito anche ad uno scoraggiamento nei confronti del mondo adulto che, tanto incerto nella gestione di un evento sanitario così complesso, sembra comportare anche un’importante difficoltà di affidarsi al dialogo con il mondo esterno (Amran, 2020; Musso & Casibba, 2020).

“Ma io non ho niente da dirti!” dicono alcuni di loro “Io sto bene, è solo che mi scoccio di stare a casa. Che ci sto a fare? Tanto se me lo prendo, non muoio!” oppure “Proprio a me doveva capitare la madre ansiosa? Le mamme dei miei amici non hanno tutta questa paura!” ma anche “Ho paura per me e per la mia famiglia. La notte ho gli incubi!”

La rigidità di tali pensieri, noto, sembra essere aggravata dal sentimento di solitudine che circonda le loro vite in questa f a s e . L’ i m p o s s i b i l i t à d i confrontarsi con gli altri, di vedere anche il malessere altrui, porta i preadolescenti, che sono ancora in fase di acquisizione di una visione prospettica della loro esperienza di vita, a maturare la convinzione di essere gli unici a patire il disagio dell’isolamento, sottovalutando la portata collettiva dell’emergenza da COVID-19. “Io non vedo i miei amici da un sacco di tempo!” “A me non piace la DAD!”

Fabrizio De Andrè diceva che spesso “il dolore degli altri è dolore a metà” ed il nostro compito di clinici, credo, è sicuramente quello di comprendere e contenere le preoccupazioni dei nostri piccoli pazienti, ma anche di aiutarli ad acquisire una visione più completa della complessità della situazione pandemica. Ciò anche per anche per consentire loro di accedere ad una maggiore tollerabilità delle frustrazioni legate alle restrizioni sociali ed anche delle incertezze del mondo adulto riguardo i tempi del loro definitivo superamento.

Bibliografia

Amran MS. (2020). Psychosocial risk factors associated with mental health of adolescents amidst the COVID-19 pandemic outbreak. International Journal o f S o c i a l P s y c h i a t r y . D O I : 10.1177/0020764020971008

Canzi E., Ferrari L., Lopez G., Danioni F., et al. (2021). Essere genitori durante l’emergenza COVID-19: stress percepito e d i f fi c o l t à emo t i v e d e i fi g l i . Maltrattamento e abuso all’infanzia, 1:29-46, DOI:10.3280/MAL2021-001003

Murphy J. (2020). Pandemic Fatigue. Ir Med J, 113(6):90.

Musso P. & Cassibba R. (2020). Adolescenti in tempo di Covid-19: dalla movida alla responsabilità, in “Psicologia c l i n i c a d e l l o s v i l u p p o , R i v i s t a quadr imest rale” 2:191-194, doi : 10.1449/97612

Rogora C. & Bizzarri V. (2020). “Non sarà più come prima”. Adolescenti e psicopatologia Alcune riflessioni durante la pandemia da Covid-19. Psicobiettivo 2 : 1 3 7 – 1 4 8 D O I : 1 0 . 3 2 8 0 / PSOB2020-002011

Silva CA, Queiroz LB, Fonseca C, Silva LE, Lourenço B & Marques H. (2020). Spotlight for healthy adolescents and adolescents with preexisting chronic d i s e a s e s d u r i n g t h e COVID- 1 9 pandemic. Clinics, 75 DOI: 10.6061/ clinics/2020/e1931