Le abilità del terapeuta sul cambiamento del paziente: il metodo FIS

Le abilità del terapeuta sul cambiamento del paziente: il metodo FIS.

Riconosciuta l’equivalenza di efficacia tra i vari orientamenti in psicoterapia (American Psychological Association, 2013), una delle linee di ricerca più promettenti riguarda lo studio degli effetti del terapeuta. Essi si riferiscono all’influenza (positiva o negativa) che i terapeuti hanno sui risultati dei loro pazienti. Si è scoperto che l’effetto del terapeuta rappresenta tra il 3% e il 15% della varianza nei risultati di terapia (Baldwin e Imel, 2013; Wampold e Owen, 2021).  

In questo panorama teorico, il gruppo di ricerca capitanato da Anderson (2009), crea il compito FIS (Facilitative Interpersonal Skills), per esaminare il grado in cui le abilità interpersonali, indipendentemente dall’orientamento teorico, avrebbero previsto i risultati del paziente. In altre parole, gli autori cercano di determinare se ciò che una persona fa per aiutare un’altra persona in difficoltà (tecniche specifiche) è più o meno importante del modo in cui tenta di aiutare (fattori relazionali comuni) (Anderson et. al, 2013).

Il compito FIS

Gli autori presumono che le abilità interpersonali che compongono il compito FIS siano importanti facilitatori del cambiamento. Le FIS aiutano i terapeuti a impegnarsi, stabilire e mantenere la relazione terapeutica attraverso la combinazione di otto abilità: fluidità verbale, espressione emotiva, persuasività, speranza/aspettativa positiva, calore/accettazione/comprensione, empatia, capacità di legame di alleanza e capacità di risposta alla riparazione della rottura dell’alleanza (Anderson et al., 2009, 2019). Si presume che queste abilità incoraggino gli individui che soffrono di disagio psicologico ad avviare il cambiamento verso un miglioramento del benessere emotivo.

Nel metodo di valutazione FIS, ai partecipanti viene chiesto di immaginare di sottoporsi a uno scambio interpersonale mentre guardano videoclip di sessioni di terapia con pazienti “scomodi”. In un punto strategico della simulazione, il video viene messo in pausa e ai partecipanti viene chiesto di assumere il ruolo del terapeuta e di rispondere al paziente. La risposta viene registrata, e valutata da valutatori formati, attraverso le otto abilità.

Le vignette

I creatori hanno lavorato per includere una varietà di esperienze interpersonali difficili che emergono in terapia. Hanno pertanto rappresentato: un cliente arrabbiato e conflittuale, un cliente passivo e ritirato, un cliente confuso e arrendevole e un cliente controllante e incolpatore (Anderson et al., 2009). Queste clip sono state scelte per rappresentare liberamente i diversi stili di comunicazione sul circomplesso interpersonale (Anderson, Crowley et al., 2016).

Una volta che i partecipanti hanno visualizzato gli stimoli video e hanno risposto al punto strategico, le registrazioni video delle risposte vengono valutate. La valutazione delle risposte viene completata da valutatori addestrati che valutano otto elementi utilizzando una scala a 5 punti che va da 1 (deficit di abilità/non caratteristico) a 5 (presenza ottimale di abilità/estremamente caratteristico).

Risultati

La letteratura attuale ha fornito promettenti prove dell’affidabilità del sistema di valutazione FIS. I terapeuti con FIS più elevate hanno tassi maggiori di miglioramento nei risultati del cliente, indipendentemente dall’esperienza clinica. Quest’ultima, infatti, influenza i risultati di terapia, nella misura in cui rende più veloce il cambiamento da una sessione e l’altra di terapia.

A quanto dice la ricerca, quindi, il modo in cui si sta accanto al paziente, sembrerebbe influenzare il cambiamento più di ciò che si fa in terapia! La risposta è, dunque, nella semplicità dell’essere.