L’infanzia fatta di trascuratezza e abusi
I genitori maltrattanti
I genitori maltrattanti manifestano minore soddisfazione nel crescere i figli, percepiscono l’accudimento come conflittuale, poco gratificante e utilizzano metodi educativi maggiormente controllanti.
I genitori abusanti non sostengono l’autonomia dei figli, anzi a volte interferiscono con lo sviluppo dei bambini, obbligandoli a vivere in un contesto familiare isolato. Il clima affettivo di queste famiglie è spesso caratterizzato da poche emozioni positive e maggiormente negative.
Le madri non accudenti tendono ad avere poche aspettative nei confronti dei propri bambini, mostrano una scarsa responsività nei confronti dei loro segnali e non riescono a contenere le loro emozioni.
L’attaccamento nei bambini maltrattati
I bambini maltrattati crescono in un contesto multiproblematico, caratterizzato da povertà, violenza o psicopatologia genitoriale, criminalità, abuso di droghe e alcol e condizioni ambientali pericolose.
L’attaccamento dei bambini maltrattati è profondamente influenzato dalle interazioni con i genitori. Sviluppano un attaccamento insicuro che può essere ansioso-evitante o ansioso-resistente (Ammaniti). Spesso sviluppano strategie contradditorie o disorganizzate nei confronti delle separazioni e dei riavvicinamenti con i propri genitori. Si può quindi sviluppare un attaccamento disorganizzato dovuto a stili contraddittori di accudimento da parte dei genitori.
La rabbia
I bambini maltrattati hanno una ridotta capacità di riconoscere le emozioni unita ad un’ipersensibilità verso la rilevazione della rabbia.
La capacità di riconoscimento delle emozioni dei bambini maltrattati, in particolare vittime di abusi fisici, appare ridotta. Vi è una forte sensibilità nei confronti dei segnali associati alla rabbia e una scarsa capacità attentiva e di riconoscimento nei confronti degli altri segnali emozionali. La rabbia è percepita come l’espressione emozionale più saliente del proprio ambiente di vita poiché rappresenta il maggiore elemento predittivo delle situazioni imminenti di minaccia e pericolo.
Disturbo di personalità antisociale
La madre che non investe il bambino a livello emotivo e libidico, che è distante e non emotivamente disponibile appare come una “madre morta”. Questo crea nel figlio un sentimento affettivamente morto ed emotivamente distante nella relazione. Il bambino non comprende una tale freddezza e distanza, così rispecchia il proprio oggetto materno identificandosi con la madre morta. Questo tipo di esperienza risulta predittivo delle manifestazioni del disturbo di personalità antisociale.
Interazione geni-ambiente
L’interazione dei geni e dell’ambiente è strettamente associata alla suscettibilità differenziale all’ambiente e alle esperienze di accudimento.
Esistono bambini maggiormente suscettibili che presentano un’accentuata sensibilità alle influenze ambientali sia positive sia negative e bambini con una bassa reattività che funzionano in modo adeguato in diverse situazioni, anche quelle avverse.