Non so dire di no! Cosa sono i “no” assertivi.
Non so dire di no! Cosa sono i “no” assertivi.
Nello scorso articolo abbiamo parlato della difficoltà di fare richieste. Abbiamo descritto esempi critici e alcuni consigli pratici, premettendo che: “è un mio diritto chiedere, ed è diritto dell’altro dire di no”. Ora siamo noi l’altro, e impariamo a dire di no!
Per quanti di voi è difficile pronunciare questa parolina di dissenso?
<<Se dico di no l’altro ci rimane male>>
<<Ma poi mi sento in colpa!>>
<<Pensa che non ci tengo a lui, litigheremo!>>
E quanti bisogni personali avete già trascurato, per il timore di dire di no?
Insomma, quando diciamo di no dobbiamo avere ben chiaro il nostro obiettivo. Come per il fare richieste, stiamo dicendo di no al soggetto della domanda, non stiamo effettuando un giudizio di valore all’altro! Non gli stiamo di certo dicendo, cioè, che non è importante per noi!
Ecco quindi, alcuni consigli pratici per imparare a dire di “no” in modo assertivo:
Pianifica i risultati. Cosa succederà se dici di no? È in linea con l’obiettivo che vuoi raggiungere? Prevedere la reazione dell’altro non deve scoraggiarti, deve aiutarti a trovare una buona strategia per la tua comunicazione!
Riconosci il tuo diritto di definire i limiti e seguire i tuoi bisogni. Non ci stancheremo mai di dire che il “no” è un diritto! E voler bene ad una persona non significa sempre porre i propri bisogni in secondo piano… talvolta lo si vuole fare, talvolta proprio no!
Capisci il punto di vista altrui. Sei sicuro di avere chiaro il bisogno dell’altro? Perché ti ha fatto quella richiesta? Se non sei sicuro di avere tutte le informazioni che ti servono, puoi fare domande di approfondimento mettendo in atto un ascolto attivo.
Se ti senti a disagio o dispiaciuto puoi esplicitarlo. Potresti usare frasi del tipo <<Mi sento molto a disagio a dirti di no>>.
Sii chiaro. Non tergiversare, e non attendere che l’altro ti comprenda in assenza di una comunicazione precisa. Spiega con chiarezza le tue ragioni. Utilizzare il verbo “non voglio/non me la sento”, rispetto al “non posso”! Quest’ultimo, infatti, sposta l’attenzione su impedimenti esterni, con un duplice risultato. Innanzitutto potrebbe spingere l’altro a rifare la richiesta in un contesto differente. Infine, rispecchia una scusante esterna: siamo noi a scegliere cosa fare e quando!
Offri alternative. Se possibile, sforzati a pensare ad un punto di incontro da proporre che accontenti entrambi, una strategia del tipo win-win.
Fai domande assertive. Successivamente alla proposta di un’alternativa, assicurati che all’altro stia bene con domande del tipo “va bene per te?”.
Ad esempio, Giorgio mi chiede un passaggio per raggiungere le poste, che si trovano esattamente dalla parte opposta alla mia palestra. Come comunico il mio no? Un’idea potrebbe essere questa: <<Mi sento in colpa a dirti questa cosa, ma sai ci tengo davvero tanto a non arrivare in ritardo alla lezione in palestra. Se ti accompagnassi alle poste, farei ritardo, e non me la sento. Però, se per te può essere comodo, posso fare una deviazione più breve per me, e lasciarti alla fermata del pullman, dove sta per passare un bus che giunge proprio avanti alle poste! Che ne pensi?>>
E ora, prova tu a dire quel “no” che hai sempre desiderato.