Over the top: se l’amore verso un figlio supera i confini

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Il ruolo genitoriale è da sempre quello più difficile: i genitori a qualunque età rischiano sempre di andare over the top, oltre un confine immaginario dell’amore.

Non esiste il manuale del perfetto genitore, soprattutto perché le dinamiche relazionali cambiano continuamente nel corso del tempo.

Pur essendo in buona fede, si assiste spesso all’instaurarsi di relazioni disfunzionali che non portano allo sviluppo psicologico ottimale di un bambino, che pur dipendendo dagli adulti e comunque portatore di esigenze e desideri propri.

Il decremento della natalità ha determinato la presenza di famiglie con figlio unico, su cui spesso i genitori e la famiglia d’origine riversano le proprie aspettative e attenzioni.

Il bambino diventa così il centro dell’ attenzione di tutti, che lo considerano la loro fonte di appagamento affettivo.

Questa modalità, chiamata chiasma relazionale, è utile in una prima fase di accudimento, perché funge da supporto ai genitori. Può però diventare pericolosa se si cristallizza nel tempo.

Tutti si sentono responsabili allo stesso modo della cura, dell’ istruzione, del tempo libero, creando capovolgimento di ruoli, e invadendo confini e generando tensione tra genitori e nonni.

Altra modalità di relazione disfunzionale, se unica e persistente, è la cosiddetta parental child. Essa si manifesta quando uno dei due genitori assume un ruolo secondario e periferico nella cura dei figli.

Capita spesso che la madre debba colmare l’ assenza della figura paterna (dovuta, ad esempio, a motivi lavorativi) e si assume la gestione dell’ autorità.

Oppure si verifica che la madre riversa su uno dei figli, solitamente il maggiore o quello più sensibile, alcuni compiti, per alleggerirsi il carico.

Questo figlio, adultizzato precocemente, non ha più la libertà di vivere la propria vita e la propria età. Così, si compromette la possibilità di sperimentarsi al di fuori della famiglia o comunque il fisiologico svincolo da essa.