Il Metodo Psicoanalitico
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Il metodo psicoanalitico è un metodo che trae origine dagli studi Freudiani sull’Isteria, condotti attraverso l’ipnosi, quindi Freud si rende conto che gettare un paziente in uno stato ipnotico facilita l’accesso a dei contenuti rimossi. Tuttavia l’ipnosi fallisce nel momento in cui il paziente che si sveglia dallo stato ipnotico non ricorda ciò che ha raccontato, dunque è un patrimonio che diviene di esclusiva conoscenza del terapeuta.
ciò che conta invece è che sia il paziente a passare attraverso le proprie esperienze e a rivisitarle grazie ad una sorta di guida nel proprio inconscio, che è appunto realizzata dalla presenza dell’analista e dei suoi interventi sporadici.
La tecnica psicoanalitica, prende alcuni spunti da quella ipnotica, per esempio, l’assetto del paziente disteso in una condizione quanto più possibile priva di stimoli esterni. Le caratteristiche della tecnica psicoanalitica sono tante dunque è pressoché impossibile poterne parlare, ci soffermiamo su due punti, una è la regola fondamentale della psicoanalisi che è appunto la regola delle libere associazioni e l’altra è il setting,
Quando si stabilisce un contratto con un paziente che è venuto in consultazione, si decide con lui di avviare il trattamento analitico e si formula un contratto, che prevede un certo numero di sedute per settimana 3, 4, 2, dipende dalla situazione e dalle possibilità effettive e concrete sia dell’analista e sia del paziente, e si formula la regola fondamentale cioè l’analista comunica al paziente che l’unica cosa che deve fare è cercare di parlare liberamente di tutto ciò che gli passa per la mente
Questo è sostenuto in particolare da un atteggiamento dell’analista che sospende il proprio giudizio cioè non giudica ciò che il paziente dice, ma cerca di analizzarlo e di coglierne aspetti che magari sfuggono all’attenzione del paziente.
Così ovviamente le libere associazioni non sono libere, sono solo apparentemente libere, cioè sono libere rispetto al punto di vista cosciente del paziente, cioè due pensieri in sequenza sono tra loro collegati. Lì dove non dovesse essere così questo nesso associativo se non è evidentemente logico, cosciente, razionale, vuol dire che i due pensieri hanno un legame che affonda nell’inconscio, ed è su questo legame che può intervenire l’analista con la sua interpretazione.
ecco perché è così fondamentale la regola delle libere associazioni ciò che gli analisti colgono nel discorso del paziente è appunto questa sorta di sottotraccia inconscia che lega tra loro elementi che apparentemente non hanno motivo per essere legati
questo attiene diciamo all’ indicazione data al paziente, l’analista per canto suo, si fa invece garante del mantenimento e della stabilità del setting, cioè la possibilità di tenere un contenitore fermo. La costruzione di un setting, di una cornice all’interno della quale può avvenire di tutto appunto c’è una libertà ci sono le libere associazioni,
il paziente è libero di fare e di dire ciò che gli pare, ma affinché si possa analizzare ciò che il paziente dice e considerarlo come qualcosa che proviene dal paziente si deve evitare di mettere qualcosa dell’analista nel setting, che deve restare il più possibile invariato.