Punto e virgola: da segno di punteggiatura a simbolo
Gianni Rodari, nel 1960, pubblicò una filastrocca per bambini dedicata proprio al punto e virgola, per omaggiare uno dei segni della punteggiatura.
Secondo la grammatica italiana, il punto e virgola è un segno di interpunzione tra due frasi, in cui c’è una connessione tra le cose precedenti e successive, ma c’è anche una sorta di distacco fra esse.
Proprio per la sua natura ambigua di continuità/discontinuità tra passato e presente, esso ha assunto un ruolo simbolicodal significato psicologico.
Negli ultimi anni, infatti, con il diffondersi della moda dei tatuaggi , il punto e virgola è un simbolo molto richiesto, come disegno permanente sulla pelle.
Esso è appunto diventato il simbolo della speranza per il futuro. Con questo disegno, si mette un punto al passato e ci si apre al presente con nuovi occhi.
Spesso, è oggetto di tatuaggio anche per coloro che hanno tentato il suicidio, dopo una depressione più o meno grave o comunque un momento buio.
Molti adolescenti, inoltre, con passato autolesionista, lo scelgono a testimonianza della possibilità di riscatto.
Rappresenta, quindi, la rinascita, il desiderio di lottare sempre, di riuscire a trovare nuove vie di fuga, nuove strategie di adattamento.
Questo segno è una sorta di sensibilizzazione verso temi delicati, come la morte, in cui si legge la metafora di una vita che non finisce, ma si trasforma in altre possibilità ed esperienze.
Un piccolo simbolo che apre a riflessioni grandi sul passato, sul presente e soprattutto sul futuro.