
Sindrome di Tourette: cos’è e come si manifesta

La sindrome di Tourette è un disturbo neurologico caratterizzato dalla presenza di tic motori e vocali che si manifestano in modo involontario e ripetitivo. Prende il nome dal neurologo francese Gilles de la Tourette, che la descrisse per la prima volta nel 1885.
Caratteristiche della sindrome di Tourette
La sindrome di Tourette ha un esordio tipicamente nell’infanzia, tra i 5 e i 7 anni, con una maggiore prevalenza nei maschi rispetto alle femmine. I sintomi possono variare nel tempo in termini di intensità e frequenza.
I tic possono essere motori o vocali:
- Tic motori: movimenti improvvisi e involontari come sbattere le palpebre, scrollare le spalle, muovere il capo o compiere gesti complessi;
- Tic vocali: emissioni involontarie di suoni, parole o frasi, tra cui schiarimenti di gola, grugniti, colpi di tosse o, in alcuni casi, l’uso involontario di parole volgari (coprolalia), che però è presente solo in una minoranza di casi.
I tic tendono a peggiorare in situazioni di stress o emozioni intense, mentre possono ridursi durante attività che richiedono molta concentrazione.
Cause e fattori di rischio
Le cause precise della sindrome di Tourette non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che derivi da una combinazione di fattori genetici e ambientali che influenzano il funzionamento di alcune aree cerebrali, in particolare quelle legate al controllo dei movimenti e della regolazione emotiva. Alcune ricerche suggeriscono il coinvolgimento di anomalie nei neurotrasmettitori: nello specifico, oltre al sistema dopaminergico, sembra essere coinvolto anche il recettore 5-HT2A della serotonina.
Diagnosi della sindrome di Tourette
La diagnosi si basa sull’osservazione clinica dei sintomi e sulla loro persistenza nel tempo. I criteri diagnostici includono:
- Presenza di tic motori e vocali per almeno un anno;
- Comparsa dei sintomi prima dei 18 anni;
- Assenza di una causa alternativa che possa spiegare i tic (quali, ad esempio, l’uso di sostanze).
Spesso la si associa ad altri disturbi, quali il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) e il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), che possono influenzare la qualità della vita della persona.
Trattamenti e strategie di gestione
Non esiste una cura definitiva per la sindrome di Tourette, ma esistono diverse strategie per gestire i sintomi:
- Terapia psicologica: aiuta a ridurre l’impatto dei tic e a migliorare la qualità della vita;
- Farmaci: in alcuni casi, vengono prescritti farmaci che regolano i neurotrasmettitori coinvolti nei tic;
- Supporto psicoeducativo: comprendere la condizione aiuta la persona e il contesto familiare e scolastico a gestire meglio le difficoltà.
Conclusioni
La sindrome di Tourette è una condizione complessa, ma con il giusto supporto chi ne è affetto può sviluppare strategie efficaci per affrontare le sfide quotidiane. Sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere un ambiente accogliente e privo di stigma è essenziale per garantire l’inclusività. L’accettazione e la comprensione giocano un ruolo chiave nel favorire una società più e rispettosa delle diverse modalità di funzionamento individuale.