Un’intricata danza di pensieri. Quando l’overthinking ci intrappola in una nebbia di incertezza
di Nicoletta Del Monaco
Quando la mente si immerge troppo profondamente nei d e t t a g l i , nelle p o s s i b i l i conseguenze e nei “e se”, analizzando ogni aspetto di una situazione o decisione, può diventare un ostacolo, generando, in questo modo, un sovraccarico cognitivo, compromettendo la chiarezza e la capacità di prendere decisioni ponderate. In questa intricata danza di pensieri, ci si trova spesso intrappolati in una nebbia di incertezza, conducendo l’individuo che se ne trova immerso, a una sorta di paralisi mentale.
L’Overthinking, conosciuto come pensiero eccessivo, è un intricato labirinto mentale che spesso ci trascina in un vortice di riflessioni incessanti, preoccupazioni eccessive sul futuro o rimuginazioni sul passato. Questo fenomeno, se lasciato senza guida, può diventare un territorio complesso e difficile da esplorare, le cui origini sono spesso correlate a fattori come l’ansia, l’autostima e la paura del giudizio sociale. Daniel Kahneman, nel libro “Thinking, Fast and Slow” esplora come la mente elabori le informazioni, spiegando in che modo l’overthinking possa i n fl u e n z a r e l a p r e s a decisionale quotidiana ed offrendo una profonda analisi d e l l a m e n t e u m a n a , suddividendo, quest’ultima in due sistemi distinti: il Sistema 1 (pensiero intuitivo, rapido ed automatico) e il Sistema 2 (il pensiero analitico, più lento e deliberato).
Kahneman esplora come questi sistemi interagiscano d u r a n t e i l p r o c e s s o decisionale quotidiano. In situazioni normali, il Sistema 1 si attiva automaticamente per risparmiare tempo ed energia, ma può portare a giudizi veloci e talvolta impulsivi. D’altro canto, il Sistema 2 richiede uno sforzo cosciente e può essere coinvolto quando si t r a t t a d i d e c i s i o n i p i ù complesse o problematiche.
L’overthinking, secondo Kahneman, emerge quando il Sistema 2 è iperattivo ed in una fase in cui si assiste e ad un’analisi eccessiva delle o p z i o n i e n e l l a preoccupazione di possibili esiti. Questo processo può portare a decisioni meno accurate, poiché l’eccessiva analisi può distorcere la percezione della realtà. A tal proposito, infatti, l’autore, sottolinea che comprendere come funzionano questi due sistemi può essere cruciale per migliorare la qualità delle decisioni, consigliando di essere consapevoli delle proprie tendenze cognitive e di bilanciare attentamente l’uso dei due sistemi in base al contesto con il quale entriamo in contatto.
Un’analisi più approfondita sull’argomento si trova anche in “The Paradox of Choice” di Barry Schwartz, che affronta il concetto intrigante secondo il q u a l e , u n ‘ e c c e s s i v a disponibilità di opzioni, può g e n e r a r e s t r e s s e insoddisfazione anziché aumentare la felicità e la soddisfazione personale.
Schwar t z esplora come viviamo in un’era in cui siamo sommersi da una molteplicità di scelte, che spaziano dalla selezione di prodotti nei supermercati alla scelta di carriere o partner di vita. Contrariamente a l l ‘ i d e a comune che più opzioni portino a una maggiore felicità, l’autore argomenta che la nostra capacità di fare s c e l t e p u ò e s s e r e compromessa quando ci troviamo di fronte a un eccesso di opzioni. Di fatti, quando ci sono troppe opzioni, le persone possono sentirsi sopraffatte dalla necessità di esaminare ogni possibilità, valutare i pro e i contro, e ant icipare ogni possibi le risultato ed è proprio in questo momento che emergono, secondo l’autore, i concetti chiave della “paralisi da analisi” e del “rimpianto del compratore”.
Se il primo concetto mette in luce l’idea che, in determinate circostanze, una quantità eccessiva di opzioni può impedire alle persone di agire in modo efficiente e di godere appieno delle loro decisioni, suggerendo a tal proposito che semplificando le scelte o riducendo il numero di opzioni disponibili, può aiutare a superare questa paralisi e portare a una maggiore stato di soddisfazione, il secondo, invece, si riferisce al senso di insoddisfazione o dubbio che può insorgere dopo aver effettuato una scelta tra diverse opzioni. Infatti, quando si è esposti a molte possibilità, c’è una maggiore probabilità che si inizino a considerare g l i scenari alternativi dopo aver effettuato una scelta, generando dubbi sulla decisione presa e portando a un senso di insicurezza.
Sulla scia di quanto appena riscontrato, attraverso i libri degli autori sopraindicati, nella vita quotidiana, le persone che soffrono di overthinking, possono sperimentare una serie di effetti psicologici che influenzano il loro benessere emotivo e la qualità della vita g e n e r a n d o u n a compromissione e della salute me n t a l e e d e l l a p r e s a decisionale e dello stile comportamentale e della personale esperienza emotiva, la cui gravità dipenderà dalla durata e dall’intensità di tale fenomeno. Gli effetti più comuni includono:
· ansia e preoccupazione costante nel momento in cui, le persone possono preoccuparsi in modo eccessivo su situazioni passate, presenti o future, creando una tensione emotiva costante;
· difficoltà nel prendere decisioni anche di routine, temendo di fare la scelta sbagliata;
· insonnia e disturbi del sonno;
· autocritica e perfezionismo;
· bassa autostima;
· distorsione del pensiero in q u a n t o l e p e r s o n e potrebbero concentrarsi sui peggiori scenari possibili o interpretare i n modo negativo le situazioni, anche quando non vi è motivo di preoccupazione;
· esaurimento mentale che potrebbe comportare un’eccessiva sensazione di stanchezza, incapacità di c o n c e n t r a r s i e u n a diminuzione delle energie mentali;
· difficoltà nelle relazioni interpersonali poiché le persone, nell’essere troppo auto-assorbite, potrebbero non essere completamente presenti nelle interazioni sociali;
· depressione in quanto la continua negatività e l’analisi eccessiva possono influire sull’umore e sulla prospettiva di vita.
· Ridotta qualità della vita a causa della sensazione da parte delle persone di sentirsi intrappolate in un ciclo di pensieri negativi c h e p o t r e b b e r o compromettere la loro gioia e soddisfazione generale.
Di fronte a tali conseguenze, l’overthinking, può essere a f f r o n t a t o con d i v e r s e strategie psicologiche, che variano da persona a persona e che mirano, principalmente, a modificare i pattern di pensiero disfunzionali e a migliorare i l benessere emotivo complessivo.
Alcune soluzioni potrebbero essere quelle di:
· P r a t i c a r e l a c o n s a p e v o l e z z a p e r aiutare le persone a portare l’attenzione al m o m e n t o p r e s e n t e , osservando i pensieri senza giudicarli, riducendo c o s ì l ‘ a t t a c c a m e n t o emotivo a essi.
· Ridefinire i propri pensieri imparando a riconoscere e sostituire i pensieri negativi con quelli più positivi e realistici. Questo processo, noto come ristrutturazione cognitiva, può aiutare a cambiare il modo in cui si pensa alle situazioni.
· Limitare il tempo di riflessione ponendosi limiti di tempo alla riflessione su un problema cercando di impedirne l’eccessiva a n a l i s i . Ad esempio, concedendosi 15 minuti per pensare a un problema e poi passare all’azione.
· Focalizzarsi sulle soluzioni concentrandosi s u l l a ricerca di soluzioni pratiche anziché rimuginare sul p r o b l e m a c o m e a d esempio identificando a z i o n i c o n c r e t e d a intraprendere.
· Esplorare le cause profonde come eventi passati o credenze limitanti attraverso l’identificazione e la comprensione delle cause.
· Applicare tecniche di rilassamento da integrare del quotidiano come la respirazione profonda, la m e d i t a z i o n e o i l rilassamento muscolare progressivo.
· Effettuare una gestione del t e m p o c r e a n d o u n a pianificazione realistica delle attività quotidiane e suddividendo le attività in compiti gestibili.
· Inserire una distrazione positiva attraverso i l coinvolgimento attività piacevoli o stimolanti che può includere hobby, e s e r c i z i o fi s i c o o socializzazione con amici.
· Ricevere supporto sociale attraverso la condivisione di pensieri con amici fidati o con uno professionista c o s ì d a o t t e n e r e prospettive esterne e supporto emotivo.
Bibliografia alla rivista Psicologinews del 22 Gennaio 2024, p. 40-41