Il cervello può modificarsi? Ansia e Depressione: quali aree cerebrali sono coinvolte e come possono “modificare” il cervello
di Alessia Barbato
NON DEVI CONTROLLARE I TUOI PENSIERI.
DEVI SOLO SMETTERE DI LASCIARTI CONTROLLARE. (Dan Millman)
Da sempre si parla degli effetti dei disturbi depressivi o d’ansia sulla struttura cerebrale.
Uno studio (Poul Videbech,MD and B. Ravnkilde,2015) mostra però che la Depressione è collegata ad aree del cervello, come l’ippocampo, che si riducono di dimensioni.
L’ippocampo è una delle aree del cervello che è stata ampiamente studiata nei pazienti con disturbi dell’umore. Questo interesse si basa su un ampio corpus di studi neuropsicologici e di neuroimaging.
L’ippocampo è coinvolto nell’apprendimento e nella memoria episodica e dichiarativa , che diventano spesso deficitarie con la depressione. Inoltre, un’ampia ricerca sui roditori e sull’uomo (Kim JJ, Diamond DM, 2002) ha dimostrato che le sue funzioni mnemoniche e la sua neuroplasticità sono altamente sensibili allo stress, cioè all’aumento dei livelli di cortisolo, che si trova in un’ampia percentuale di pazienti con DM (depressione maggiore).
Tuttavia, quando la depressione è associata all’ansia un’area del cervello diventa “significativamente” più grande.
Un nuovo studio (D. Espinoza Oyarce, 2020) pubblicato dai ricercatori dell’Australian National University (ANU), ha scoperto che nel tempo l’associazione tra disturbi depressivi e d’ansia ha un profondo effetto sulle aree del cervello associate alla memoria e all’elaborazione emotiva. Lo studio ha esaminato il cervello di oltre 10.000 persone per trovare gli effetti della depressione e dell’ansia sul volume del cervello. Quando, dunque, entrambi i disturbi si manifestano insieme, portano ad un aumento delle dimensioni della parte del cervello legata alle emozioni, l’amigdala.
L’ansia riduce in media l’effetto della depressione sulle dimensioni del volume del cervello del 3%, nascondendo in qualche modo i vari effetti di riduzione della depressione; ciò diventerebbe ancora più rilevante più avanti nella vita perché un ippocampo più piccolo è un fattore di rischio per l’Alzheimer e potrebbe accelerare lo sviluppo della demenza.
Grazie a questi studi, dunque, è possibile poter parlare di “aree cerebrali che subiscono modifiche”, ma per capirne ancora di più, soprattutto per capire le conseguenze di questi disturbi, i neuroscienziati continuano oggi ad approfondire queste interessanti ricerche.
Bibliografia
Kim JJ, Diamond DM, 2002 “The stressed hippocampus”
Puol Videbech, MD,B. Ravnikilde “Hippocampal Volume and Depression: A Meta-Analysis of MRI Studies” 2015
Daniela Espinoza Oyarce “your brain gets bigger if you’re anxious and depressed” 2020