L’autostima è utile per essere positivi o negativi

L’autostima è un concetto psicologico su cui sono stati effettuati numerosi studi per comprenderne bene le diverse sfaccettature.

L’autostima positiva è considerata il fattore centrale di un buon adattamento socio-emozionale. Avere una buona autostima ci rende più sicuri, più felici, più desiderabili e ci aiuta a rispondere adeguatamente alle sfide della vita.

Tuttavia non possiamo essere certi che un’alta autostima sia la causa di una buona performance, o che sia vero il contrario, cioè che una buona performance sia la causa di un’alta autostima.

La causalità operi in entrambe le direzioni: l’impressione che uno ha sulla propria performance influenza le proprie autovalutazioni e le convinzioni che un individuo ha su sé stesso hanno un impatto sulla sua performance.

In altre parole la considerazione di se può essere sia causa sia effetto di un buono o cattivo funzionamento in aree specifiche della personalità. L’autostima non è un riflesso delle capacità delle persone.

Le persone con alta autostima non sono necessariamente più dotate (intelligenti, competenti) di quelle con bassa. Quello che le distingue sono le loro convinzioni sulle proprie capacità, il loro atteggiamento rispetto alle prove della vita, le loro reazioni ai successi/fallimenti.

Coloro che hanno alta autostima tendono ad essere ottimiste e riescono a gestire gli eventi negativi con serenità; le persone con scarsa considerazione tendono ad essere pessimiste e non sfruttano le loro potenzialità per far fronte agli eventi negativi.

Le persone con alta autostima prima di intraprendere ogni attività, risolvere un problema, appaiono in genere sicure di sé e sono convinte di avere buone probabilità di successo.

Spesso hanno alle spalle una storia di successi che alimentano le rosee aspettative e anche quando in passato sono incappati in qualche delusione, tendono a pensare che “stavolta andrà bene”.

Per questi soggetti le situazioni e le prove difficili risultano stimolanti, sono una sfida da raccogliere per dimostrare a loro stessi e agli altri che sono in gamba.

Le persone con bassa autostima si trovano nella situazione opposta: prima di ogni prova, si sentono ansiose e preoccupate, vorrebbero tanto “darsela a gambe”.

Hanno molti dubbi sull’esito dei loro sforzi, non hanno fiducia nelle loro capacità, e l’esperienza passata non gli suggerisce pronostici favorevoli. Si raffigurano già il momento in cui dovranno fare i conti con l’ennesimo fallimento.

Essi non vedono le prove come stimolanti sfide, ma come occasioni in cui rischiano di dimostrare di non essere abbastanza capaci e intelligenti. Dati questi timori non aspirano a conseguimenti eccezionali. A loro basterebbe non fare una figuraccia, rientrare nella media, non risultare troppo inadeguati.

I conseguimenti delle persone con alta autostima saranno ben più numerosi ed elevati di quelli delle persone con bassa autostima a causa del grado di impegno e persistenza che mettono negli obiettivi che si prefiggono.


Le persone con alta autostima pur essendo soddisfatte di sé spesso lavorano sodo per migliorare le loro aree di debolezza. Le persone con bassa autostima, “dando per persa la partita”, tendono ad impegnarsi poco e ad essere sopraffatte dall’ansia.