GENITORE AUTOREVOLE vs GENITORE AUTORITARIO
Nell’educare i propri figli, oggi i genitori si trovano in un mare d’incertezza, e la domanda che si pongono più frequentemente è:
Qual è la giusta dose di autorità che bisogna adottare?
Questa domanda divide da sempre padri e madri, genitori e nonni, educatori e insegnanti. E di conseguenza si estende alla società, la cui opinione oscilla nella maggior parte dei casi tra tolleranza e repressione.
È evidente che gli esperti hanno contribuito a confondere in maniera decisiva questo terreno già così complesso e pieno di sfaccettature.
Andiamo quindi ad approfondire due stili genitoriali messi a confronto ovvero quello Autorevole e quello Autoritario.
Vedremo come tra questi ci sia un abisso, che è bene comprendere per scegliere fin da subito che tipo di genitore si vuole essere per i propri figli.
Quando si parla di genitori Autorevoli si intende quel modello di genitorialità in cui il bambino cresce con un attaccamento sicuro, vedendo nella mamma e nel papà una figura di riferimento cordiale, amorevole, sempre pronta a sostenerlo, ma mettendo regole e paletti che tutta la famiglia deve seguire.
Infatti, l’approccio Autorevole è basato, sullo stabilire regole e linee guida che il figlio è tenuto a seguire, ma allo stesso tempo è democratico poiché il genitore può adattare, attraverso il dialogo, le regole alle esigenze e richieste del figlio.
Un genitore Autorevole si impegna a valorizzare l’indipendenza e l’autonomia, ma sa anche far valere l’autorità, è un genitore aperto alla negoziazione e disponibile a mettere in discussione il proprio punto di vista.
Il ruolo genitoriale Autoritario invece, è basato sul controllo esterno piuttosto che sull’insegnamento dell’autocontrollo e dell’autoregolazione; si tratta di un genitore che non suggerisce al bambino come gestire i propri comportamenti, non lo aiuta a identificare alternative e valutare le conseguenze delle sue azioni.
Il genitore Autoritario ha elevate aspettative nei confronti del figlio, è rigido e inflessibile, molto esigente, non riesce a sentire i bisogni dei figli e ad ascoltarli, non fornisce spiegazioni alle punizioni.
Il figlio deve rispettare delle regole rigide ed imposte, il cui mancato rispetto comporta punizioni di tipo fisico o verbale. I bambini cresciuti da genitori autoritari non vengono stimolati ad essere autonomi e indipendenti, ma viene loro insegnato ad aderire passivamente alle richieste e alle aspettative della società.
Detto ciò, perché si ritiene così importante puntare alla ricerca di un accordo fra i genitori, nell’educazione dei figli?
Perché è essenziale ricordarsi che la famiglia come nucleo affettivo resta, ad oggi e sempre, il fulcro, il centro stabile, la guida e un porto sicuro.
Rappresenta per un bambino il luogo più importante per la sua sicurezza e serenità, il fondamento su cui andrà a costituire la propria personalità. È nell’ambiente domestico, infatti, che i figli sperimentano i primi contatti con l’altro, fanno esperienza del diverso da sé, comprendendo di essere soggetti unici e irripetibili; ma, ancor prima di tutto, è proprio qui che i figli proveranno la prima significativa esperienza di amore.