Sinestesie: 3 consigli per l’apprendimento
La sinestesia è un processo mentale che accade quando la persona associa ad uno stimolo linguistico (parola) qualche immagine visiva o viceversa. Vi è sinestesia anche quando, di fronte ad uno stimolo sonoro, la persona associa qualche odore, oppure un gusto. La sinestesia si verifica in condizioni di normalità, a causa di patologie,oppure se la persona è sotto l’ effetto di farmaci particolari. In questo articolo si tratterà la sinestesia in condizione di normalità.
A mio avviso ciascun studente ha bisogno di un sua “sinestesia”, per acquisire le informazioni e per apprendere. Dico tutto questo, perchè quando uno studente apprende può capitargli di associare all’informazione data qualche immagine, un suono, oppure un colore. Mentre dal punto di vista scientifico si può essere o meno d’accordo con queste affermazione, è giusto ricordare che la sinestesia è definita in termini di rarità nella popolazione generale (Grossenbacher & Lovelace, 2001).
Quando lo studente è sinestetico
Quando lo studente sviluppa questi collegamenti sinestetici, ad esempio tra suono e colore, si sviluppano connessioni anche in altre aree del cervello, che non hanno nulla a che fare con il suono e con il colore.
Le riflessioni su questo tema sono diverse e vorrei esporle per punti. La sinestesia:
a) coinvolge rete di aree cerebrali;
b)le percezioni si aggregano e si uniscono;
c)è una vera e propria sovrapposizione sensoriale.
3 Consigli per gestire l’apprendimento
Aiutiamo gli studenti ad associare nelle loro menti le parole alle immagini,se ci rendiamo conto che questa cosa a loro fa bene. In particolare:
a) Sensibilizziamo gli studenti ad ampliare le loro sinestesie, associando più immagini, suoni o colori alla stessa parola.
b) Incoraggiamo gli studenti ad esprimersi in una conversazione sinestetica .
c) Stabiliamo un momento in cui lo studente può illustrare la lezione all’intera classe, attraverso le sinestesie.
Mi piace pensare alla sinestesia e al fatto che possa essere applicata nei contesti formativi. In questo modo le abitudini didattiche darebbero spazio a “tecniche sinestetiche“, per favorire l’apprendimento, che passerebbe attraverso i nostri sensi. Questo perchè: nulla è nella mente che prima non sia stato nei sensi.