I fantasmi in rete: il fenomeno del ghosting
Negli ultimi tempi, si sta diffondendo il fenomeno dei fantasmi del web: il ghosting.
Esso consiste in un atteggiamento di sparizione completa e improvvisa in cui si interrompono i rapporti in modo brusco; comportamento utilizzato sempre più frequentemente soprattutto nelle relazioni on line.
Insieme all’orbiting e al breadcrumbing, con il ghosting si attuano comportamenti in cui si è poco rispettosi nei confronti della vittima.
Inoltre, chi si affida a tali modalità comportamentali non si assume la responsabilità delle proprie azioni e della fine della relazione.
L’atteggiamento più diffuso è quello di non rispondere alle telefonate e ai messaggi, arrivando talvolta a bloccare l’utente coinvolto.
Alcuni, inoltre, cancellano il proprio profilo o eliminano il contatto tra le amicizie e i followers.
Gli aspetti caratteristici del ghoster sono prevalentemente legati all’insicurezza e alla scarsa stima di sé.
Questi fantasmi digitali cominciano a prediligere questo tipo di relazioni perchè più facilmente gestibili, sia dal punto di vista pratico e soprattutto dal punto di vista emotivo.
Non hanno responsabilità, nè vogliono assumerla e, inoltre, non sviluppano un senso di colpa per il loro comportamento.
In talune occasioni, poi, spiano attraverso altri profili o mediante contatti in comune la propria vittima.
La sensazione creata in quest’ultima è proprio una presenza/assenza non giustificata e non giustificabile.
Ciò che ne deriva, sempre in chi lo riceve è un senso di smarrimento e sfiducia nelle relazioni interpersonali future.
Si determina poi un circolo vizioso in cui c’è rabbia e confusione per l’improvvisa assenza, per poi passare ad una spasmodica ricerca del fantasma per ricevere spiegazioni, che ovviamente non arrivano.
Il tutto poi ricomincia da capo, minando comunque la propria autostima e la propria sicurezza.
Bisognerebbe quindi essere onesti con se stessi, accettando ed elaborando la perdita, pur senza le adeguate spiegazioni, evitando così rimuginii e sensi colpa.