
Disabilità e progetto di vita: la svolta psicologica

In Italia è cambiato il modo di vedere la disabilità. Tale cambiamento ha un nome ben definito: “Progetto di Vita”.
Il progetto di vita, introdotto con la Legge 27/2021 e il successivo D.L.g.s 62/2024 si configura come uno strumento che aiuta le persone con disabilità a pianificare il presente e il futuro nel rispetto delle potenzialità e delle difficoltà,considerando barriere e facilitatori.
In passato con la sola diagnosi clinica si elencavano soprattutto i punti di debolezza e le difficoltà della persona con disabilità. Oggi si procede con una valutazione multidimensonale completa della persona, che tiene conto di tutto:
- I suoi bisogni e le sue aspirazioni
- Le sue capacità e i suoi talenti.
- La sua famiglia, gli amici e il luogo in cui vive.
L’obiettivo finale è far emergere il potenziale di ciascuno, evitando di concentrarsi sulle difficoltà. CIò significa guardare alla disabilità in una prospettiva di empowerment.
Il “Progetto di Vita” ribalta la prospettiva tradizionale: non è un documento calato dall’alto da tecnici specialisti, ma un vero e proprio percorso psicoeducativo che nasce dai desideri e dalle aspirazioni della persona con disabilità.
Esso rappresenta una mappa flessibile per il futuro, che si può aggiornare man mano. Tale mappa mette insieme tutti gli aspetti della vita (scuola, salute, lavoro, tempo libero) per aiutare la persona a raggiungere i suoi obiettivi di crescita personale e sociale.
Progetto di vita tra scuola, lavoro e vita sociale
- A scuola: Il piano di studi personalizzato (il PEI) non è più un documento solo per la scuola, ma diventa il primo capitolo del Progetto di Vita, aiutando a costruire il futuro dello studente.
- Al lavoro: Si punta a valorizzare i talenti della persona, per trovare un lavoro che sia davvero giusto per lei.
- Nella vita sociale: Si punta a una vera cittadinanza: il diritto di scegliere dove vivere, con chi stare e partecipare attivamente alla vita della propria comunità
In sintesi questa riforma rappresenta un chiaro invito a noi tutti per cambiare mentalità: una persona non è la sua disabilità. Ciascun individuo ha il diritto di scegliere la propria vita e di avere le opportunità specifiche per realizzarla integralmente,con decisione e meticolisità.