Il dramma della timidezza negli adolescenti

Quando la voce si spezza e l’espressione di uno studente è tesa, stiamo osservando il dramma della timidezza negli adolescenti. Questo potente segnale non verbale è mosso dalla pura paura del giudizio. Quanti dei nostri ragazzi vivono il dramma di parlare in pubblico come un vero e proprio supplizio? Quante volte l’imbarazzo diventa un vero e proprio blocco cognitivo, soprattutto quando si tratta di un’interrogazione orale?

È fondamentale,però, non confondere la timidezza con la semplice incompetenza. Per gestire il dramma della timidezza negli adolescenti, l’ambiente deve offrire una forte rassicurazione, anziché una forte pressione.

Riconoscere il dramma della timidezza negli adolescenti è un compito delicato per ogni educatore.

Timidezza: tra segni e segnali

In queste situazioni di disagio, il ruolo di educatori e osservatori è fondamentale. Le reazioni fisiche del ragazzo—aumento del battito, tremore, rossore—sono segnali di un vero e proprio blocco emotivo, una dinamica di sottomissione che,in alcuni casi, compromette il risultato.

Davanti a questi segnali, dobbiamo chiederci: è la timidezza che blocca? È fondamental enon confondere la timidezza con l’incompetenza o l’arroganza. Riconoscere questa distinzione è il primo passo per comprendere il dramma della timidezza negli adolescenti.

La letteratura ci parla di due tipi di timidezza.

  1. la timidezza da prestazione: la paura di essere valutati durante un compito (come un’interrogazione).
  2. la timidezza di azione: la paura di agire o comportarsi in modo autonomo.

Il vero punto di svolta è la risposta che diamo al disagio. L’agitazione del ragazzo ha bisogno di un “contenitore” emotivo solido. Non serve la pressione o il giudizio, ma un intervento psicoeducativo deciso di rassicurazione: un gesto, una parola che lo aiuti a riprendere il controllo. Anche lo psicoanalista Guy Corneau nel suo libro “Il meglio di se stessi” ci insegna che ognuno di noi nasce con una missione: realizzare la versione migliore di sé.