Adolescenti, questi sconosciuti? Istruzioni per l’uso/2

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Figli preadolescenti e adolescenti. Idee per i genitori, per evitare gli errori più comuni.

Le priorità dei genitori non sono le stesse priorità degli adolescenti.

Può sembrare del tutto ovvio, ma proviamo a ripensarci. Per preadolescenti e adolescenti, la stanza in disordine cronico, i vestiti buttati per terra, le cose dimenticate, non sono affatto importanti: sono materie di cui si occupano i genitori.

Le loro priorità sono il compito di matematica, pubblicare una storia su Instagram, costruirsi un’identità, innamorarsi di qualcuno, accettare la propria immagine che cambia; insomma, una stanza ordinata o rispettare gli orari alla lettera non rientra nella loro sfera di attenzione.

Stanno lottando per crescere, sono in mezzo a una vera tempesta, in cui gli interlocutori privilegiati non sono più i genitori: per l’adolescente il gruppo dei pari, amici e nemici della stessa età, è il terreno di azione, scontro, realizzazione o delusione. È il suo mondo di riferimento, dove deve sperimentarsi per trovare un posto e riconoscere sé stesso.

È compito dei genitori insegnare ai figli la responsabilità. È fondamentale mantenersi fermi su alcuni punti importanti, senza deroghe, ma occorre ammorbidirsi su aspetti meno fondamentali.

Assillare, dirigere, gridare e imporre rischia infatti di essere una strategia fallimentare e frustrante.

Invece, partire da loro aiuta. Ricordare quali sono le loro priorità, e dar loro spazio, permette di ottenere rispetto e collaborazione in cambio: è una formidabile via di accesso a una convivenza rispettosa e fruttuosa per tutta la famiglia.

Gli adolescenti hanno bisogno di sperimentare la propria indipendenza dai genitori. Per questo è importante prendere distanza  dai successi e dai fallimenti dei ragazzi. Un brutto voto a scuola di una figlia o di un figlio è sentito spesso come una faccenda personale. Questo non aiuta i ragazzi a sentirsi titolari dei propri successi e fallimenti. In qualche modo, con l’intenzione opposta di responsabilizzarli, gli si toglie responsabilità e motivazione.

Lasciarli fallire, facendogli capire che si può fare meglio con l’impegno, ma che un fallimento non è la fine del mondo né un tradimento della fiducia dei genitori (altro argomento che noi adulti utilizziamo in modo troppo disinvolto) è un messaggio fondamentale. “Mi dispiace molto che ti sia andato male il compito di chimica. Se vuoi ripassare con me, dimmelo”.

Altro mito da sfatare: l’idea che gli adolescenti non vogliano avere a che fare con i genitori.

Durante il passaggio dall’infanzia all’età adulta hanno ancora bisogno di una guida sicura, di un navigatore al loro fianco. Una cosa che funziona è essere disponibili a dare indicazioni, quando lo richiedono, e non dare troppi suggerimenti, quando non richiesti.

Questo aiuta gli adolescenti a sperimentare maggiore autonomia e, paradossalmente ma molto utilmente, ad aumentare le richieste di consiglio ai genitori quando ne hanno bisogno. La presenza di adulti che si fidano di loro, li consigliano e stanno a distanza senza sentirsi esclusi è fondamentale per la loro tranquillità.

RIassumendo: mai ritirarsi completamente dalla relazione, anche quando il loro atteggiamento può essere offensivo. Lasciate loro uno spiraglio e cogliete le aperture, magari alla sera quando vanno a dormire o nei momenti in cui sono in difficoltà. Offrite una possibilità di accesso a voi, anche se avete avuto una discussione forte. Ogni riconnessione con voi diventa un pezzo fondamentale per la loro storia di adulti in divenire.

Chiudiamo con un esercizio. Prendetevi cinque minuti per rispondere a queste domande. Non più di cinque. Eccole: “Cosa mi feriva di più degli atteggiamenti dei genitori? Cosa mi feriva di più nella mia piccola sfera sociale in costruzione? Quale amica o amico mi ha abbandonato? Chi e con quali parole mi ha dato un consiglio o un aiuto quando mi sentivo male?”.

Se vi sembra di pensare a secoli fa, è del tutto naturale. Ogni crescita è una discontinuità, anche se manteniamo elementi del nostro sé passato. Eravamo adolescenti, ora siamo adulti: siamo un’altra persona. E lo saranno presto anche i vostri adolescenti. Più gli date un appoggio, più li rendete titolari delle proprie scelte, più li affiancate quando sono in difficoltà, più gli sarà facile crescere.

E tornare da giovani adulti, più rilassati e rilassanti, nella vostra vita di genitori.