Buonanotte a me: si, ma più tardi

Il momento della buonanotte è tanto desiderato durante tutta la giornata.
La vita frenetica, il lavoro, la famiglia tolgono via tanto tempo, che la possibilità di godere alcuni attimi di tranquillità si fa sempre più esigua.
Si arriva a fine giornata abbastanza stremati, che l’unica cosa che si desidera è augurarsi la buonanotte e andare a dormire.
Eppure per molte persone, non è così.
Il termine inglese Revenge bedtime procrastination indica la condizione in cui volutamente si rimanda il momento del dormire per dedicarsi del tempo.
Più la giornata è intensa e più ci si sente in colpa per non aver fatto attività piacevoli per se stessi.
Si avvia quindi un meccanismo di vendetta verso se stessi sforzandosi di concedersi finalmente del tempo.
Ecco che la sera si fa attività fisica, si legge un libro, si fa shopping online o semplicemente ci si perde nei numerosi social a disposizione.
La conseguenza immediata sul nostro cervello è l’attivazione continua.
A fine giornata, quando tutto dovrebbe rallentare, si perpetua il bisogno di sentirsi attivi e gratificati.
La difficoltà a ritagliarsi un po’ di tempo per sé stessi durante la giornata spinge l’individuo a concentrarsi su attività piacevoli soprattutto nelle ore serali, riducendo le ore di sonno ristoratore.
Si attua una forma compensatoria di benessere, che sul lungo termine si traduce in privazione di sonno.
Le conseguenze, giorno dopo giorno, diventano deleterie.
Se in un primo momento, tutto può sembrare gratificante e una forma di benessere mentale, con il passare del tempo , il sonno perduto alza il livello di stress dell’individuo.
La compromissione continua del sonno, quindi, altera il sistema circadiano provocando sul lungo termine alterazioni dell’umore.
Se, in un primo momento, tutto ciò sembrerebbe una rivalsa gratificante, con il passare del tempo, la riduzione delle capacità mnemoniche e di concentrazione generano ansia e disturbi cardiovascolari.
La buonanotte quindi è da considerarsi un vero e proprio augurio, accompagnato da una coccola rilassante e non attivante.