L’EMERGENZA CLIMATICA: TIME TO CHANGE

E' ora di cambiare per combattere l'emergenza climatica

Il contributo che ciascuno di noi può dare alla soluzione dell’emergenza climatica viene abitualmente sottostimato. Tutti noi, anche se non sempre ne siamo consapevoli, possiamo contribuire a un cambiamento positivo in ambito ambientale nei nostri molteplici ruoli, ovvero come consumatori rendendo gli stili di vita e di consumo più sostenibili, come cittadini con un impegno attivo e il volontariato, come elettori tramite il voto a partiti con programmi Green, come risparmiatori attraverso la scelta di investimenti responsabili, come donatori sostenendo le associazioni ambientaliste e come genitori tramite l’educazione ai figli.

La rappresentazione mediatica dei problemi ambientali oggi è centrata sulle EMERGENZE

Questo induce un allarme crescente per lo stato dell’ambiente, rischiando di generare un senso di impotenza, rassegnazione e passività. Ad oggi purtroppo si parla molto di effetti, ma non delle cause e ancor meno delle possibili soluzioni.

Alla preoccupazione per l’emergenza climatica si è associata una lenta, ma crescente disponibilità ad accettare modifiche dello stile di vita. Il ruolo della comunicazione sociale è fondamentale per informare fasce ampie di popolazione, soprattutto per far conoscere i piccoli gesti quotidiani che ognuno di noi può mettere in atto per salvaguardare il pianeta. 

Una comunicazione sociale è efficace quando produce una modifica dei comportamenti in modo stabile e non temporaneo.

Esistono diverse teorie psicologiche, utili per spiegare come avviene un cambiamento comportamentale e quali sono le variabili che agiscono sulla motivazione a cambiare. I due più importanti vengono spiegati qui sotto.

SELF-EFFICACY MODEL (Bandura) 

Secondo tale modello, la decisione a mettere in atto un comportamento dipende dalla convinzione che le persone hanno circa la propria capacità di mettere in atto le sequenze di azioni necessarie per perseguire il risultato desiderato.

HEALTH BELIEF MODEL (Becker)

Secondo questo modello, un individuo capirà di dover cambiare una determinata situazione se si verificano le seguenti condizioni:

  1. Crede che il problema lo coinvolga direttamente: in questo caso si parla di suscettibilità percepita
  2. Pensa che il problema possa avere conseguenze gravi per la sua salute e il suo benessere: qui ci si riferisce alla  gravità percepita
  3. Crede che il comportamento preventivo possa ridurre la minaccia e portare conseguenze positive: in questo caso di parla di benefici percepiti
  4. Pensa che i costi psicologici e/o economici da sostenere siano minori rispetto ai benefici che trarrà: cioè i limiti percepiti
In conclusione, dai due modelli presentati possiamo identificare alcune regole che rendono efficace una comunicazione sociale:  
  1. Sottolineare la prossimità del problema nel tempo e nello spazio: il problema deve essere rappresentato come prossimo e non collocato in un futuro distante 
  2. Presentare la soluzione, non solo il problema: quanto più il problema viene descritto come grave/drammatico tanto più deve essere affiancato dalla proposta di soluzioni credibili e praticabili; le persone, soprattutto i giovani, apprezzano i messaggi focalizzati sull’efficacia delle soluzioni piuttosto che sulla gravità dei problemi. In assenza di soluzioni adeguate, la proposta di scenari catastrofici induce solamente reazioni di negazione e/o di rimozione.
  3. Valorizzare il contributo personale: per contrastare il senso di inefficacia è importante dare alle persone la sensazione di poter agire 
  4. Dare visibilità ai risultati positivi ottenuti: bisogna da una parte il senso di efficacia, dall’altra l’orgoglio di quello che si è fatto
  5. Associare la sostenibilità ad un incremento di benessere e di qualità della vita: le scelte di sostenibilità vengono troppo spesso associata a una prospettiva di privazioni, rinunce e sacrifici. È importante mettere in luce i vantaggi che la sostenibilità comporta non solo per l’ambiente, ma anche in termini di salute, benessere e qualità della vita
  6. Dare il buon esempio: dare esempi concreti di comportamenti sostenibili e di risultati raggiunti
  7. Dare visibilità alle buone pratiche: potrebbe essere efficace rendere visibili le scelte sostenibili prese da parte di amministrazioni locali, piccoli grandi e imprese, associazioni, singoli individui; tutto questo nell’ottica di offrire spunti per agire.
  8. Rafforzare il senso di un impegno comune: sottolineare che tutti noi siamo impegnati nella lotta contro l’emergenza climatica 
  9. Comunicazione di senso positivo: deve allertare sui rischi, ma allo stesso tempo rafforzare la fiducia nella possibilità di poter invertire la tendenza.

BIBLIOGRAFIA
  • Bandura, A. (1978). Reflections on self-efficacy. Advances in Behaviour Research and Therapy, 1(4) 237-269. 
  • Becker, M. H., & Maiman, L. A. (1975). Sociobehavioral determinants of compliance with health and medical care recommendations. Medical Care, 13(1), 10-24. 
  • Becker, M. H., Maiman, L. A., Kirscht, J. P., Haefner, D. P., & Drachman, R. H. (1977). The health belief model and prediction of dietary compliance: A field experiment. Journal of Health and Social Behavior, 348-366. 
  • Fattori, G. (2020). Manuale di marketing sociale per la salute e per l’ambiente. Non solo saponette. Cultura e Salute Editore Perugia