Dal trauma alla crescita: il costrutto di crescita post-traumatica

crescita post-traumatica

Gli eventi traumatici sono estremamente disfunzionali per gli esseri umani, i quali spesso non possono continuare a vivere attraverso il loro precedente stile di vita e devono ricostruire e riorganizzare la loro esistenza. In questo contesto, molte persone dichiarano di essere cresciute psicologicamente dopo aver affrontato eventi traumatici: per esempio, considerano la loro vita in maniera più significativa e la apprezzano maggiormente, si avvicinano ai loro amici e alla loro famiglia e ottengono una maggiore soddisfazione dalla loro fede religiosa. Questi effetti positivi conseguenti a eventi traumatici sono chiamati “Crescita post-traumatica” (Post-traumatic Growth o PTG).

Che cos’è la Crescita post-traumatica?

Tedeschi e Calhoun (2004)[1] definiscono la crescita post-traumatica come la tendenza, in seguito a un trauma, a riportare cambiamenti in positivo, un significativo cambiamento benefico nella vita cognitiva ed emotiva che può avere anche implicazioni comportamentali. La crescita post-traumatica è quindi un tipo di cambiamento positivo che gli individui possono sperimentare a causa di eventi di vita estremamente impegnativi.

La PTG è una trasformazione qualitativa del funzionamento individuale che implica un movimento che va al di là del semplice riadattamento al livello pre-traumatico di funzionamento. Il modello di crescita post-traumatica postula la crescita personale come risultato dell’elaborazione cognitivo-emotivo delle sfide innescate da un evento stressante. Tali sfide includono risposte al disagio emotivo legato al trauma, alle minacce all’idea di base su di sé e sul mondo, e all’interruzione della continuità della storia o narrativa della propria vita. Tali sfide sono influenzate dalle qualità dell’esperienza pre-traumatica dell’individuo e dalle caratteristiche degli eventi stressanti. L’impegno cognitivo relativo ad esse include una “ruminazione” automatica e deliberata, che può comportare la discussione degli eventi e delle sensazioni correlate al trauma[2].

La PTG è un’importante fonte di guadagno di risorse dopo un evento traumatico. Tale crescita è testimonianza di uno sviluppo della personalità e del benessere psicologico del soggetto stesso.

Modello teorico della Crescita post-traumatica

Tedeschi e Calhoun (2004)[1] hanno utilizzato il termine ruminazione (rumination) per indicare il processo cognitivo-emotivo che porta alla crescita dopo aver lottato con un evento traumatico e i cambiamenti negativi che ha provocato. Essi affermano che il processo cognitivo costruttivo (costructive cognitive process) è un’esperienza intrapersonale all’interno di un contesto interpersonale in risposta a uno specifico evento stressante. Aspetti sia socioculturali distali (macro), come valori, temi, narrazioni e modi di costruire il mondo nella società, che prossimali (micro) dell’ambiente, come famiglia, amici e tutto ciò che costituisce il proprio gruppo di riferimento primario, forniscono il contesto per la ruminazione individuale sulle esperienze legate al trauma e allo sviluppo della crescita post-traumatica.

Il grado in cui un individuo è impegnato nella ruminazione costruttiva e riporta, di conseguenza, la crescita post-traumatica è in funzione di:

1 – Caratteristiche degli eventi stressanti, come le percezioni soggettive del livello di minaccia e il disagio emotivo che si accompagna ad essi; il fattore stressante deve essere di una portata tanto ampia da scuotere o oscurare la propria visione di sé e del mondo e innescare, di conseguenza, il processo cognitivo costruttivo che produce la crescita post-traumatica.

2 – Caratteristiche individuali come età evolutiva, genere e tratti di personalità come ottimismo, estroversione e uno stile cognitivo aperto, inclusa la volontà di mettere in discussione le credenze religiose e spirituali; queste sono le caratteristiche che predispongono a impegnarsi in un processo cognitivo costruttivo.

3 – Influenze ambientali, come il livello di supporto emotivo all’interno della rete sociale, l’opportunità di riflettere sul trauma e l’interazione con persone che hanno subìto un trauma simile e hanno raggiunto una crescita in seguito a tale esperienza. L’ambiente può aumentare la probabilità di una crescita post-traumatica riducendo il disagio emotivo, impedendo all’individuo di essere sopraffatto dal trauma e permettendogli di sostenere l’impegno cognitivo riguardante il trauma.

Il concetto di crescita post-traumatica ha ricevuto un ampio supporto a livello empirico.

Molte persone colpite da traumi che lottano per ricostruire le loro vite, sostengono di essere cresciuti in conseguenza a tali eventi: molti hanno raggiunto livelli maggiori di adattamento, di funzionamento psicologico, di consapevolezza della vita e di connessione spirituale. Aldwin et al. (1996)[3] hanno scoperto che circa l’80% dei sopravvissuti al trauma percepisce almeno alcuni risultati positivi in seguito alla loro esperienza.

PTG e PTSD

Alcuni studi hanno tentano di trovare una relazione tra crescita post-traumatica e sintomi relativi al disturbo post-traumatico da stress. Nella maggior parte dei lavori sulla PTG, tale costrutto è concepito come un risultato separato e indipendente dai punteggi dei sintomi del PTSD.  

Crescita post-traumatica e resilienza

Va sottolineato, inoltre, come la crescita post-traumatica non sia la stessa cosa della resilienza. Quest’ultima è la capacità di continuare a vivere una vita con uno scopo anche dopo le difficoltà e le avversità. Nella crescita post-traumatica, l’individuo non solo sopravvive o affronta le difficoltà, ma sperimenta anche cambiamenti considerati importanti che vanno oltre la condizione precedente il trauma. La PTG non è semplicemente un ritorno alla “baseline” precedente; piuttosto, è un’esperienza di miglioramento profondamente significativa[1].

Conclusione

Gli studi sulla PTG sono importanti per diverse ragioni: innanzitutto, esistono prove che mostrano cambiamenti significativi nella vita delle persone che affrontano eventi traumatici; in secondo luogo, concentrarsi solo sugli aspetti negativi del trauma può portare a una comprensione parziale delle reazioni post-traumatiche, in quanto per una comprensione completa delle reazioni al trauma dovrebbero essere considerati sia i cambiamenti positivi che quelli negativi; infine, i cambiamenti positivi possono essere usati come basi per ulteriori lavori terapeutici, fornendo speranza che il trauma possa essere superato.

Bibliografia

[1] Tedeschi, R. G., & Calhoun, L. G. (2004). Posttraumatic growth: Conceptual foundations and empirical evidence. Psychological Inquiry, 15, 1–18.

[2] Calhoun, L. G., & Tedeschi, R. G. (Eds.). (2006). Handbook of posttraumatic growth.

[3] Aldwin, C. M., Sutton, K., & Lachman, M. (1996). The development of coping resources in adulthood. Journal of Personality, 64, 91-113.