Emozioni e salute: il sentire alla base della vita
di Veronica Iorio
Le emozioni sono parte integrante di ciò che siamo. Per stare in salute e vivere in modo soddisfacente è necessario riconoscerle e prendersene cura.
La parola ‘emozione’, dal latino ‘emovere’, che significa scuotere, smuovere, sta a indicare uno scuotimento, un’agitazione, una vibrazione dell’anima. Nella cultura occidentale è convinzione diffusa che la vita vada affrontata con il pensiero e l’azione e che le emozioni siano segno di debolezza. Ostacoli da evitare o turbamenti da eliminare.
Al contrario, le emozioni sono parte essenziale di ciò che siamo
e rivestono un ruolo indispensabile nella nostra autoregolazione e nel vivere quotidiano. Insieme alle sensazioni corporee, definiscono momento per momento come ci sentiamo e di cosa abbiamo bisogno. Il sentire è la prima esperienza che facciamo di noi stessi e della vita, da cui nasce il nostro senso di esistenza. È il contatto mediante cui diveniamo consapevoli e responsabili. Ovvero, capaci di riconoscere la realtà interna ed esterna che viviamo e orientare in maniera adeguata scelte e comportamenti.
Parlare di emozioni vuol dire parlare di salute
Ognuno di noi è una totalità fatta di sensazioni, emozioni, pensieri e comportamenti e la salute è il risultato dell’interazione di tutti questi livelli. Tuttavia, si distingue tra salute fisica e salute psicologica. E, in generale, si tende più a parlare di salute con riferimento al corpo, come retaggio di una visione dualistica dell’essere umano che resiste malgrado l’evoluzione delle conoscenze. La separazione mente-corpo, nonostante i progressi scientifici compiuti in circa quattrocento anni da Cartesio ad oggi, è ancora radicata nel pensiero, nel linguaggio e nel comportamento comune. Si tratta di una costruzione culturale che non corrisponde alla realtà della nostra natura.
Il corpo non è una macchina: sente, gioisce, piange, si innamora, ha memoria. Allo stesso modo, la mente non è astratta o isolata ma incarnata nella pelle, negli organi, nelle cellule. Prende forma e si plasma nell’esperienza. Corpo e mente non possiedono un’esistenza intrinseca a sé stante, sono parti di un tutto, dell’intero organismo in relazione con l’ambiente. Winnicott sosteneva che “un bambino non può esistere da solo, ma è essenzialmente parte di un rapporto”. I bambini istituzionalizzati degli studi di Spitz si ammalavano e morivano, prima nella psiche e poi nel corpo, in assenza di contatto, calore e affetto. Dunque, il corpo non può esistere da solo, così come la mente non può esistere da sola. E non può esserci salute senza relazione e amore.
Riconoscere le proprie emozioni per stare in salute
Le emozioni hanno il compito di modificare l’eccitazione basilare a seconda di ciò che stiamo vivendo, per garantire l’energia necessaria a mobilitare le risorse verso la gratificazione dei bisogni. Conferiscono tono, colore, ritmo, orientamento, volto alle esperienze che facciamo e alla nostra esistenza. Rappresentano il motore che ci muove e la fonte che ci nutre. In assenza di discriminazione emozionale, come negli stati depressivi, in cui vi è un appiattimento dell’umore e dell’energia vitale verso il basso, ogni cosa appare grigia, spenta. Uguale alle altre e svuotata di senso.
Ciascuna emozione svolge una sua funzione specifica, poiché segnala una determinata necessità dell’organismo in una determinata situazione.
Se l’emozione viene negata, repressa o rifiutata, l’energia psichica, invece di essere investita nel soddisfacimento dei bisogni e nella realizzazione di sé, si accumula e cerca altre vie per esprimersi, con conseguenze dannose in termini di integrità e salute. Una rabbia non permessa può retroflettersi e diventare autolesiva, un dolore non vissuto può incancrenirsi nello stomaco, una paura inascoltata sfociare in pensieri e comportamenti ripetitivi.
Il rifiuto verso aspetti propri e della realtà esterna può essere vissuto con senso di colpa e vergogna. Portare al ritiro e all’isolamento sociale. L’angoscia, il senso di solitudine, la paura della morte possono assumere forme patologiche e rendere la vita insostenibile. Quando l’anima soffre, tutto l’organismo soffre. Alcune volte in modo vistoso, altre volte più nascosto. Ogni disagio, a prescindere dalla forma con cui si manifesta, è una richiesta di ascolto che reclama attenzione. Talora con grido prepotente, talora in un silenzio timoroso o disperato, come bisogno fondamentale di sopravvivenza e salute.