Età evolutiva: conoscere i problemi internalizzanti

I problemi internalizzanti sono una tipologia specifica di difficoltà emotive e comportamentali. Quali sono i più frequenti in età evolutiva?

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I problemi internalizzanti, proprio perché vengono sviluppati e mantenuti all’interno dell’individuo, sono spesso non riconosciuti o mal interpretati.

Tra questi, quelli che preoccupano maggiormente, sono afferenti alla sfera dell’ansia e della depressione. Proviamo a definirli meglio.

L’ansia è una condizione che ciascuno di noi può sperimentare in diverse occasioni. E, in molti casi, può essere utile a mantenere l’attenzione su un compito. Oppure, in altri, può fungere da motore motivazionale.

Ma cosa succede se l’ansia supera la soglia di intensità? Può divenire disfunzionale interferendo con la salute o con le prestazioni nei compiti abituali.

I sintomi più comunemente descritti nei problemi d’ansia in età evolutiva sono:

-pensieri negativi e irrealistici,

-interpretazioni errate di sintomi ed eventi,

-attacchi di panico,

-ossessioni e/o comportamenti compulsivi,

-attivazione fisiologica,

-ipersensibilità ai segnali fisici,

-paura e ansia relativi a specifici eventi o situazioni,

-preoccupazioni eccessive o generalizzate.

Proprio per questo motivo, a volte possono essere presenti sintomi d’ansia, senza che si sviluppi necessariamente un disturbo d’ansia.

Oltre all’ansia, anche la depressione può essere facilmente mascherata e di difficile interpretazione.

Infatti, possono essere presenti sintomi come:

-umore depresso o tristezza eccessiva,

-irritabilità,

-perdita d’interesse nelle attività,

-lamentele somatiche (mal di pancia, mal di testa..)

-alterazioni del sonno.

A tale proposito, spesso, vengono maggiormente notate dagli adulti delle problematiche secondarie e conseguenti ai problemi internalizzanti. Ad esempio: bassa autostima; problemi scolastici; scarse relazioni sociali.

E notare questi segnali può essere il primo importante passo per aiutare i nostri bambini a fronteggiare la condizione che stanno vivendo.

Tuttavia, in alcune fasce di età, possono presentarsi paure o ansie del tutto normali! In questi casi, può essere sicuramente di aiuto avere una relazione empatica con il bambino e aiutarlo a denominare le proprie emozioni.

Ma allora, quando può rivelarsi utile un intervento specialistico?

In un’ottica di collaborazione, è fondamentale che tutti gli adulti (genitori, parenti, insegnanti, etc.) prestino attenzione ad ogni minimo segnale di malessere o cambiamento. Ma, anche e soprattutto in modo preventivo, è importante che richiedano di confrontarsi con una figura professionale che li aiuti a comprendere meglio la presenza e l’entità della problematica e a gestire le difficoltà vissute dal bambino.