Gender pay gap: disuguaglianze e pregiudizi di genere nel mondo del lavoro
Gender pay gap: una fotografia di disuguaglianze e pregiudizi di genere nel mondo del lavoro in Italia e in Europa.
Negli ultimi anni il mondo lavorativo ha subito una profonda trasformazione che ha portato a modifiche strutturali riguardo alle modalità di lavoro e alla gestione dell’equilibrio tra vita privata e professionale.
Abbiamo osservato i fenomeni della Yolo Economy e Big Quit e parlato della digital transformation. Tuttavia, c’è un tema ricorrente, ben radicato negli anni, che sembra non mutare mai, ed è quello della disparità di genere nel lavoro.
Nel 2023, disuguaglianze tra uomini e donne e pregiudizi regnano ancora contrastati in ambito professionale, portando con sè una scia di ripercussioni tangibili e intangibili. Una di queste è senza dubbio il gender pay gap: il divario di retribuzione tra i lavoratori di sesso maschile e femminile a parità di mansione. Una disparità di trattamento ingiustificata eppure ancora molto diffusa, che fa della diversità una discriminazione.
I dati del Gender Pay Gap
I dati Eurostat affermano che nel 2020, in Europa, la retribuzione oraria lorda delle donne era in media del 13,0% inferiore a quella degli uomini. In Italia, la percentuale di gender gap nel settore pubblico è del 4,1%, mentre nel privato supera il 20%. La differenza salariale complessiva è del 43.7% contro la media europea del 39%.
Le cause del Gender Pay Gap
Il gender pay gap è il risultato di una serie di indicatori che incrociano dati relativi all’occupazione, alla contrattualizzazione e all’avanzamento di carriera. Tuttavia molti pregiudizi sono ancora frutto di un retaggio culturale in cui la donna è naturalmente deputata alla cura dei figli e della casa.
Il suo “naturale” ruolo di madre di famiglia e angelo del focolare fa sì che non possa portare lo stesso impegno ed energia sul lavoro e quindi ricoprire incarichi dirigenziali al pari degli uomini o di colleghe più mature, come emerso dalla recente affermazione di Elisabetta Franchi.
Una dichiarazione non proprio pollitically correct che ha generato molte polemiche, ma che probabilmente ha dato voce a quella che in Italia è una visione generalizzata dell’occupazione al femminile.
Conseguenze psicologiche del Gender Pay Gap
Le conseguenze psicologiche del gap in ambito lavorativo e in particolare nel trattamento retributivo, sono diverse. In primo luogo le donne sono soggette a maggior stress lavoro correlato. Non solo perchè sentono di dover dimostrare il loro valore, ma perchè devono lavorare di più per raggiungere il guadagno dei colleghi uomini. Questa ansia da prestazione innesca un pericoloso circolo vizioso di perenne efficienza, che rischia di sfociare in burnout.
Il fatto di sentirsi sempre sottostimate e mai gratificate incide notevolmente sull’autostima delle donne lavoratrici, che spesso non si sentono di meritare il ruolo ricoperto, sperimentando la sindrome dell’impostore.