Guido Petter e l’informazione formativa
Ottimo è quel maestro che, poco insegnando, fa nascere nell’alunno una voglia grande d’imparare.
(Arturo Graf)
Se comprendere è impossibile conoscere è necessario (Primo Levi). Sembra, però, che alcune conoscenze acquisite a scuola, col passar del tempo vadano via, mentre altre restano per tutta la vita.
Ci sono persone che anche in tarda età ricordano informazioni apprese a scuola. Altre invece non ricordano molto di ciò che hanno studiato. Perchè tutto questo? Perchè alcune conoscenze restano per sempre nella mente e altre no?
Ci sono diversi fattori che incidono sulla capacità di conservare l’informazione nel tempo.
Guido Petter, psicologo di chiara fama, ha indicato “certe condizioni”, che rendono “formativa l’informazione”. Petter introduce il termine “informazione formativa”.
Per conoscere lo studente usa l’ esperienza personale,lo stile cognitivo e le varie strategie di apprendimento.
Guido Petter afferma che rendono formativa l’informazione alcune condizioni, fra cui:
a) il collegamento con conoscenze già acquisite;
b) il bisogno di quella specifica informazione;
c) la forte motivazione;
d)la struttura cognitiva forte e chiara;
e ) l’importanza di acquisire le conoscenze non nelle solite condizioni.
È fondamentale “far sentire all’allievo” il bisogno di avere la nuova informazione. Bisogna coinvolgere gli allievi a fare ricerche anche con l’aiuto del gruppo-classe. In sintesi, l’informazione deve “attirare” e deve essere appresa in condizioni specifiche. Petter parla di conoscenze storiche e geografiche acquisite, ad esempio, anche durante una gita scolastica.
Nel suo articolo dal titolo “l’informazione formativa”, Petter pone le basi per il concetto di competenza e di apprendimento significativo, sviluppato poi da altri studiosi.
Per Guido Petter l’informazione diventa formativa quando vi è l’interazione tra le nuove informazioni e i saperi di
cui l’allievo è già in possesso.
È quindi possibile conservare l’informazione per noi importante, se attiviamo le suddette strategie.