Home Care Assistance. Alcune riflessioni sulla psicologia domiciliare in caso di disabilità

di Francesca Dicè

scientific 3 2022

L’incontro psicologico domiciliare, sempre più richiesto, nasce a seguito della necessità di attivare specifici interventi con persone che hanno difficoltà ad uscire di casa (Pollastri, 2020). Alcuni esempi possono essere condizioni cliniche quali il Disturbo Ossessivo Compulsivo (Pollastri, 2020) o la Depressione Post Partum (Pollastri, 2020), oppure condizioni legate alla Sindrome da Accumulo, alle patologie croniche (Pollastri, 2020; Sottocorna, 2022), alle gravi disabilità (Pollastri, 2020). Altre situazioni che possono beneficiare di questa metodologia sono le persone anziane o con demenza, morbo di Alzheimer, di Parkinson ed altre malattie degenerative (Sottocorna, 2022).

L’intervento psicologico domiciliare può rivelare grande efficacia. Generalmente, un obiettivo elitario è il recupero ed il rafforzamento delle competenze r e l a z i o n a l i d e l p a z i e n t e , c o n conseguente potenziamento delle sue risorse personali e delle dinamiche relazionali (Pollastri, 2020). Inoltre, come spesso accade anche nel caso delle psicoterapie online, può avvenire che l’alleanza terapeutica possa instaurarsi più velocemente (Sottocorna, 2022), probabilmente grazie alla maggiore familiarità del paziente con l’ambiente in cui la seduta si svolge, ma anche alla minore probabilità che egli/ella possa seguire le sue resistenze e saltare delle sedute.

Nonostante tali potenzialità, quello domiciliare è un intervento che può rivelarsi molto complesso. Innanzitutto, al fine di evitare l’instaurarsi di processi collusivi che possano minare la validità d e l p r o c e s s o t e r a p e u t i c o , è fondamentale che lo psicologo esegua un’adeguata analisi della domanda con specifica attenzione alle fantasie e le dinamiche inconsapevoli che possono sot tender e l a scel t a del set t ing domiciliare (Pollastri, 2020; Carli & Paniccia, 2003). Una specifica attenzione dello psicologo, inoltre, deve essere rivolta alla necessità di ristrutturare il suo setting abituale, che ovviamente deve essere diversificato secondo le necessità e le richieste del cliente (Pollastri, 2020); ciò può richiedere una maggiore flessibilità (Sottocorna, 2022) e, talvolta, il ricorso ad i m p o r t a n t i r i s o r s e c r e a t i v e (Dominijanni, 2017) che consentano un maggiore adattamento alla specificità d e l l e s i t u a z i o n i che i n c o n t r a . Ciononostante è sempre necessario preservare il setting, inteso sia come assetto interno, evidentemente più delicato di quanto non sia quello dello studio clinico (Dominijanni, 2017), sia come assetto esterno, assicurandosi che i colloqui si tengano in uno spazio riservato, durino il tempo concordato e beneficino di tutti gli obblighi legali come tutela della privacy e firma del consenso informato (Pollastri, 2020).

Fondamentale, infine, può rivelarsi il lavoro in rete, inteso sia come la collaborazione dello psicologo con eventuali altre figure professionali coinvolte (ad esempio, educatori, operatori socio sanitari), sia come rapporti con le istituzioni che collaborano alla presa in carico del paziente (ad esempio, Servizio Sanitario, Enti Locali, Educative Territoriali), al fine di offrire un servizio quanto mai completo ed adeguato a tutte le necessità dei pazienti.

Bibliografia.

Carli R. & Paniccia R.M. (2003). Analisi della domanda. Teoria e tecnica dell’intervento in psicologia clinica. Bologna: Il Mulino. ISBN 978-8815096470

Dominijanni L. (2017). La solitudine dello psicologo domiciliare. Retrieved from https://bit.ly/3IXvIbu

Pollastri A. (2020). Lo psicologo a domicilio. Retrieved from https://bit.ly/ 3sM8tvq

Sottocorna R. (2022). Lo psicologo a domicilio e le terapie online. Retrieved from https://bit.ly/3Clf5Ux